La pattuglia dccorsa sul luogo ha constatato l'effettiva la presenza del Gabor all’esterno del balcone della sua abitazione con una corda legata intorno al collo. Fortunatamente, anche grazie all’aiuto di alcuni amici accorsi alla notizia, sono tuttavia riusciti a farlo desistere e a farsi curare in ospedale.
Gli accertamenti successivi, finalizzati ad apprendere le cause dell’insano gesto, non hanno portato a nessun chiarimento. . L’uomo si contraddiceva diverse volte sulla versione dei fatti, indicando nello smarrimento dei documenti, le motivazioni del tentato suicidio.
Per meglio chiarire la vicenda, sono stati interrogati anche parenti ed amici, in particolare la sorella e la madre del ragazzo che, dopo un primo momento di reticenza, si sono lasciate andare in uno sfogo liberatorio, raccontando mesi di violenze, minacce di morte, percosse ed estorsioni di denaro, verosimilmente esauste dalle continue vessazioni cui si trovano sottoposte.
Grazie anche alle testimonianze di alcuni vicini di casa, più volte richiamati dalle grida provenienti dall’abitazione del Gabor, si è così ricostruito quanto accaduto nella nottata. L’arrestato avrebbe prima picchiato la sorella, che era riuscita a divincolarsi ed a fuggire a casa di amici, in cerca di aiuto, e poi la madre, con l’intento di farsi consegnare 600 euro. Scoperto dagli amici di famiglia, arrivati in soccorso delle due donne, probabilmante in preda al rimorso avrebbe tentato il suicidio.
Gabor è stato sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria, per i reati di estorsione, violenza e percosse, e portato nel carcere di Trapani.