ed epatica. I chirurghi dell'Ismett hanno utilizzato0 la tecnica dello 'split liver', ossia la divisione di due parti del fegato da trapiantare.
Il lobo destro e' stato utilizzato per la ragazza, il sinistro inviato in in un altro centro trapiani del Nord per un bambino. Nicoletta era iscritta in lista d'attesa da due mesi all'Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione di Palermo. L'operazione, della quale l'Ismett da' notizia oggi, e' stata eseguita il 10 gennaio scorso dal professore Bruno Gridelli, direttore dell'Istituto, Alessandro Bertani e Marco Spada, che sono rimasti in sala operatoria per 16 ore. Da qualche giorno la paziente e' stata dimessa. Trascorrera' ancora qualche settimana di convalescvenza a a Palermo, e poi tornara' a casa in Campania. In questi anni, Nicoletta e la sua famiglia, grazie alla generosita' di una famiglia che li ha ospitati, si sono trasferiti nel capoluogo siciliano, dove la ragazza e' stata in cura al Centro fibrosi cistica dell'Ospedale dei Bambini Arnas Civico.
"Il caso, abbastanza raro -dice Francesca Pardo, direttore del centro- ci e' stato segnalato dal Centro per la fibrosi cistica di Napoli dove la piccola e' stata diagnosticata e seguita fino a 12 anni. Con i colleghi di Napoli abbiamo avviato una proficua collaborazione per curare la paziente. Messa in lista dopo un attenta valutazione, Nicoletta e' rimasta a vivere a Palermo ed e' stata seguita dal Centro regionale per la fibrosi cistica e da Ismett". In questi due anni di attesa, Rosario Girgenti e Serena Di Marco, psicologi rispettivamente dell'Ismett e del Centro fibrosi cistica, hanno congiuntamente seguito famiglia e paziente. "E' stata una grossa sfida -continua Pardo- ed un progetto difficile soprattutto per la difficolta' della disponibilita' di organi che in un doppio trapianto diventa ancora piu difficile". In Italia e' stato realizzato soltanto un altro trapianto simile, agli Ospedali Riuniti di Bergamo, nel 2005 su un ragazzo di 23 anni affetto anch'egli da fibrosi cistica.
"Il successo di quest'intervento -afferma Gridelli- e' il risultato di un grosso lavoro di squadra e di una collaborazione avviata gia' da qualche anno fra il Centro per la fibrosi cistica diretto dalla dottoressa Pardo e l'Ismett. E' inoltre da notare che avendo usato la tecnica dello split liver abbiamo potuto non solo prenderci cura della nostra paziente, ma anche mettere a disposizione di un bambino con un grave epatopatia ricoverato in un ospedale del Nord il lobo sinistro del fegato. La rete di collaborazioni e l'uso di tecniche avanzate si sono ancora una volta dimostrate importanti per potenziare sempre di piu' il sistema trapianti della Sicilia e dell'Italia". Secondo Vito Sparacino, respondabile del Centro regionale di riferimento per i trapianti (Crrt), il caso "dimostra come il sistema dei trapianti in Sicilia continui a essere pienamente efficiente nonostante le difficolta' causate da questa fase di cambiamento della sanita'".