Lo spunto viene dal sopralluogo effettuato al set cinematografico - accompagnato da Tarek Ben Ammar, finanziere conosciuto a livello internazionale e buon amico di entrambi i leader politici - dove Giuseppe Tornatore ha girato il film «Bagheria». L’occasione giusta per riflettere sulle bellezze della Sicilia, ma anche per ribadire l’intenzione di portare avanti una lotta senza quartiere alla criminalità organizz
ata. «Il mio governo - sottolinea il Cavaliere, secondo quanto viene riferito - ha dichiarato una lotta dura alla mafia» e ha conseguito risultati importanti, visto che «le carceri sono piene di mafiosi». Un tour tra le varie scenografie, dunque, in cui Berlusconi non ha rinunciato a qualche scatto con gli operai e le maestranze italo-tunisine, in tutto 15mila persone impiegate: «Sono orgoglioso - è il saluto che consegna tra gli applausi - di quel che avete fatto».
Il premier, dopo la lunga colazione in una delle residenze del presidente tunisino, ha così fatto una lunga passeggiata fra le strade della cittadina siciliana perfettamente riprodotta nella località di Jebel Jeloud, nelle vicinanze della capitale Tunisi. E sostituite, in parte, dalle scene di un nuovo film che riproducono la Parigi degli anni ’30. Una location che ha fatto tornare in mente al capo del governo italiano i trascorsi da chansonnier: «Io conosco bene Parigi, cantavo in francese». A seguire, prima di ripartire in serata per l’Italia, il Cavaliere ha anche avuto modo di fare una visita ad alcuni negozi di antiquariato.