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01/10/2009 04:09:31

Un articolo del Times su Addiopizzo, pieno di errori...


Leggete questo articolo.
Addio Pizzo ha ricevuto una richiesta di intervista da parte del del Sunday Times, rinomato inserto online del Times di Londra,  per far conoscere il lavoro condotto in questi anni, e far comprendere oltre i confini quale fosse il seme di rinnovamento gettato a Palermo. Intervista a cura del  giornalista inglese Dan McDougall.
Ma alla fine ne è venuto fuori un articolo totalmente sbagliato e stravolto.
AddioPizzo diventava un associazione di sole donne, dimenticando il contributo della parte maschile dell'associazione. Le storie e le parole delle tre volontarie venivano poi stravolte, in maniera sufficientemente paradossale e ai limiti, forse oltrepassati, della diffamazione.
Citando il comunicato stampa rilasciato da AddioPizzo ecco gli errori  più rilevanti dell'intervista:

"These are just some examples of all the untruths reported in the article by the journalist Dan Mc Dougall.
  • “Members of Addiopizzo receive constant death threats...”
    I membri di AddioPizzo non hanno mai ricevuto minacce di morte.
  • “We don’t have the police on our side, as many of them are bought off by the Cosa Nostra”
    Abbiamo avuto un grosso supporto dalla polizia che lavora con molta professionalità e senza di essi non avremmo ottenuto cosi tante denunce dai commercianti.
  • "Some of our members’ homes have been sent letter bombs. Our families are threatened...”
    Nessuno dei soci ha mai ricevuto lettere bomba ne i nostri familiari sono stati mai minacciati.
  • “Cervillera’s mission is personal. Her uncle, a police officer who refused to take mafia bribes, was killed by a car bomb. Her mother was also threatened”.
    Lo zio di Lidia Cervillera non è nè stato ucciso dalla mafia nè fa parte delle forze dell'ordine, e sua madre non è mai stata minacciata.
  • “Chiara Capri, 23, the owner of a fashion store, handed out leaflets.- As a businesswoman I was a victim of extortion,- she admitted. The mafia had come to her boutique and demanded £360 a month. Their threats had reduced her mother to tears. […] They threatened to kidnap my nephews on their way back from school […] She contacted the police and two of the men are being prosecuted, although the entire family still live in fear of reprisals”.
    Chiara è solo una volontaria che studia medicina e nè lei nè la sua famiglia hanno un negozio di vestiti. Lei non ha nipoti e ne lei ne la sua famiglia hanno ricevuto minacce."

La cosa preoccupante è che sul sito i commenti all'articolo sono entusiasti. Si fanno paragoni assurdi con i giovani iraniani, ed esce un'immagine della Sicilia più vicina ad una zona devastata dalla guerra, una terra selvaggia, di una mafia spietata e assassina.