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15/03/2010 13:11:07

Grande Città, Oddo: "necessario confronto concreto"

Personalmente mi considero uno dei protagonisti di questo dibattito. Sono stato tra i primi ad interessarmi assieme a tanti altri. Credo dunque che sia necessario tornare a ribadire la mia posizione. Non riesco ad affascinarmi a quella che ritengo essere una “fusione a freddo”. Questo non significa che intenda evitare il problema con una battaglia di retroguardia che sarebbe sterile e soprattutto inutile. Il problema della “convivenza” dei Comuni di Trapani ed Erice Casa Santa esiste e va affrontata.

Ma ritengo che la fusione non è la soluzione possibile. Continuo a pensare che la rettifica dei confini possa aprire nuove prospettive per l’intero territorio interessato dal dibattito di questi anni. Una corposa rettifica che dovrebbe coinvolgere anche il Comune di Valderice. Perché è qui il punto. Immagino un Comune che possa mettere assieme la storia e la cultura di Erice vetta e di Valderice con buona parte delle realtà, un tempo prettamente rurali, che vi sono nell’agro ericino. La Grande Città è dunque possibile, ma nessuno può impedirmi di pensare e di agire politicamente perché vi possa essere anche la Grande Erice. Del resto, e non credo proprio di sbagliarmi, la soluzione che propongo e che ho proposto negli anni è stata oggetto di attenta riflessione da parte del Comitato “Grande Città”. Suoi autorevoli rappresentanti hanno espresso, in tempi non sospetti, la loro adesione ad un progetto del genere. Ci sono dichiarazioni in merito. Ecco perché la raccolta di firme che propone la fusione “a freddo” è una forzatura. Ritengo necessario un referendum che propone una corposa rettifica dei confini. Penso al nuovo comune di Erice – Valderice , intendendo per Erice la parte che riguarda il territorio della vetta, basato non solo sulla forte connessione storica e territoriale tra le due comunità ma anche all’assurdità di chi pensa che Napola, Ballata, Tangi , Fulgatore, Pizzolungo, per fare un esempio, possano far parte della grande città . Rimane per me essenziale il coinvolgimento dei cittadini che devono avere la possibilità di esprimersi compiutamente e consapevolmente. Credo che vi sia ancora tempo per evitare sterili polemiche ed avviare una discussione reale e concreta per arrivare ad una proposta organica, basata sul regolamento attuativo relativo all’articolo 8 della legge regionale n. 30 del 2000, da sottoporre al giudizio dei cittadini. Andrebbe fatto il lavoro di raccolta delle firme per una corposa rettifica dei confini che potrebbe essere largamente condivisa evitando di far finta di pensare ad una rettifica dei confini e proponendo invece la semplice fusione. Sono pronto con la cartografia dell’Istituto geografico militare a confrontarmi con quanti pensano ad una seria riprogrammazione del territorio che possa apportare reali benefici ai cittadini".