E sarà anche l’occasione per ribadire che la classe dirigente siciliana non prende lezioni morali o d’antimafia da nessuno”. Lo dice Camillo Oddo, parlamentare regionale del Partito Democratico e Vice Presidente dell'A.R.S. .
“Qualcuno a Roma forse non si rende conto che qui in Sicilia stiamo giocando una partita importantissima e delicata: abbiamo messo fuori dalla porta il sistema politico e di potere dei berlusconiani e del P.I.D. di Saverio Romano, stiamo scardinando un sistema di potere che ha prodotto danni enormi sotto tutti i profili, - dai rifiuti all’acqua, dalla sanità all’energia. Si vorrebbe sacrificare tutto questo in nome di equilibrismi, posizionamenti interni e giochi di corrente? Io non ci sto e anzi, dal momento che al di là della nota vicenda giudiziaria rispetto alla quale non c'e' niente di nuovo, c’è un livello politico al quale abbiamo lavorato attraverso un’intesa con altri soggetti politici, penso sia arrivato il momento di fortificare questa esperienza, lavorando per un'alleanza strategica con l'M.P.A e con l'U.D.C. condividendo un patto con FLI. E’ un passo necessario per continuare il percorso di cambiamento, di riforme e di rinnovamento e impedire che la Sicilia venga riconsegnata nelle mani di chi l’ha saccheggiata e ridotta in miseria”.
12,30 - "Il Pd chiuda l'esperienza di governo in corso. Lo avevo sostenuto a novembre, registro positivamente che anche i vertici nazionali del partito siano ora arrivati alla medesima conclusione. E' evidente che bisogna interrompere questa fase e presentarsi ai siciliani come futura forza di governo". Lo sostiene l'ex segretario del Pd Walter Veltroni in una intervista a Repubblica Palermo. "I dirigenti - prosegue - non abbiano paura, presentino un progetto di riforma della Sicilia e prendano il meglio di questa avventura pur contraddittoria. Lo dice chi, come si sa, non l'ha mai condivisa ritenendo che se si è stati avversari in campagna elettorale lo si era per solide e profonde ragioni. Inoltre, come dissi proprio a Repubblica a novembre, le accuse dei magistrati di Catania sono molto pesanti e avrebbero meritato chiarimenti che non sono venuti. Silenzio e attendismo in una fase così delicata che vede il governatore da noi sostenuto indagato per mafia, rischiano di far male al partito e di far uscire dall'angolo il centrodestra: tanti nostri amministratori combattono la mafia e qualsiasi contiguità con Cosa Nostra, quindi non possiamo non tenere conto di un indagine per mafia che riguarda Lombardo e di stare qui ad aspettare passivamente esiti giudiziari". "Il Partito democratico - conclude Veltroni - deve prendere una decisione netta, se necessario avviando subito le procedure per indire il referendum, visto che già 5 mila iscritti lo hanno richiesto. Sono davvero preoccupato e colpito dai continui rinvii dell'assemblea del partito. I dirigenti si assumano le proprie responsabilità e, come dice Mila Spicola nell'intervista a Repubblica, vadano oltre le correnti e aprano una nuova fase".
9,00 - Il Pd rimette in discussione l'appoggio alla giunta regionale siciliana. "I provvedimenti della procura della Repubblica di Catania, recentemente assunti nell'ambito dell'inchiesta denominata 'iblis', suscitano preoccupanti interrogativi che, al di là degli sviluppi giudiziari, investono il ruolo istituzionale del presidente della Regione siciliana", hanno affermato in una nota congiunta il segretario nazionale Pier Luigi Bersani e il segretario regionale, Giuseppe Lupo. Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
"Questi fatti - hanno aggiunto Bersani e Lupo - richiedono una riconsiderazione della situazione politica nel governo della Regione e della iniziativa del Pd. A tal fine saranno convocati a breve gli organismi dirigenti siciliani con la partecipazione della segreteria nazionale".
Appresa la notizia dell'intervento di Bersani e Lupo, non si è fatta attendere la replica di Lombardo che non esclude di dimettersi. "Sulla vicenda giudiziaria che mi riguarda - ha affermato il governatore - e che è ancora tutta da chiarire, ho offerto agli inquirenti, reiteratamente ed invano, ogni collaborazione per l'accertamento della verità. Mi accorgo, tuttavia, che si va facendo strada, in queste ore, un singolare principio di presunzione di colpevolezza. Faccio presente che, sebbene investito dal popolo siciliano di un servizio certo non comodo né agevole, privilegerò comunque la mia onorabilità e credibilità".
E ha sottolineato: "Quando mi accorgerò, "anche ieri", che il processo intrapreso per riformare la Sicilia non potrà continuare efficacemente, senza scomodare altri organismi dirigenti, sarà l'organismo "dirigente" della mia coscienza ad affidare agli elettori il giudizio sull'onestà e la correttezza dei comportamenti miei e di ciascuno di noi".
MATTARELLA. “Il Partito democratico non può rimanere indifferente rispetto ad un’indagine che, per la seconda volta in tre anni, vede coinvolto, per concorso esterno in associazione mafiosa, un presidente della Regione siciliana eletto dal centrodestra”. E’ quanto afferma Bernardo Mattarella, deputato regionale del Pd.
DI PIETRO. “Da parte di Bersani un gesto di responsabilità che gli fa onore. Speriamo che dalle parole al più presto si passi ai fatti, ponendo fine a questa innaturale alleanza”. Lo afferma il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando le dichiarazioni di Bersani sulla posizione del Pd in Sicilia. “Ciò – continua – gioverà alla credibilità del Pd che finora in Sicilia ha sostenuto un governo dai profili poco chiari, presieduto da un “indagato in concorso esterno in associazione mafiosa”.
CRACOLICI. ''E' giusto che gli organismi del Pd affrontino la vicenda immediatamente, ed e' giusto che lo facciano insieme con la segreteria nazionale del partito. Dobbiamo valutare la situazione e capire come portare avanti il percorso di cambiamento che abbiamo avviato in Sicilia''. Lo ha detto il presidente del gruppo Pd all'Ars Antonello Cracolici a margine della riunione del gruppo parlamentare su bilancio e finanziaria, a proposito della decisione del segretario nazionale Pierluigi Bersani e del segretario regionale Giuseppe Lupo di convocare gli organismi del partito per discutere delle iniziative da assumere in Sicilia..