di CARMELO CARUSO - La Repubblica
Doveva essere una partita per raccogliere dei fondi da devolvere in beneficenza, ma alla fine ad essere beneficiati sono stati solo loro. Sono i giocatori della nazionale parlamentari, la nazionale bipartisan degli onorevoli che annovera nella sua rosa deputati del Pdl fino al Pd, invitati lo scorso weekend a Catania per disputare un torneo di raccolta fondi da donare ad alcune associazioni benefiche. Quindici gli onorevoli-giocatori, tra questi Mauro Paniz (Pdl), Michele Cappella (Pd), Giocchino Alfano (Pdl) e il catanese Giuseppe Beretta del Pd. E la partita l’hanno certo disputata contro i politici locali e i magistrati catanesi. Peccato che a parte il biglietto aereo pagato a loro spese e del resto già rimborsato, il resto lo hanno dovuto pagare gli sponsor e un parlamentare catanese del Pd, Giuseppe Beretta, il quale ha saldato il conto del ristorante dove gli illustri giocatori hanno cenato.
Ma non è finita lì perché a carità gli onorevoli si sono superati proprio al termine del triangolare, quando un funzionario municipale ha fatto il giro degli spogliatoi con l’intento di raccogliere ulteriore denaro ed acquistare tre carrozzine per disabili da donare all’associazione “Sorelle della carità”. Sia i magistrati sia i politici locali hanno devoluto qualcosa eccetto i parlamentari nazionali, e ancora una volta Beretta il quale ha donato 100 euro.
A chiarire la figuraccia dei parlamentari è lo stesso Beretta, che al telefono scherza sulla poca prodigalità dei colleghi:“Anzitutto i soldi per l’albergo sono stati raccolti dagli sponsor per organizzare il torneo, anche perché non credo che qualcuno sarebbe stato disposto a pagare per venirci a vedere”, dice. Alla fine, quelli che materialmente hanno donato qualcosa sono proprio gli sponsor, mentre i parlamentari avrebbero “donato” la loro partecipazione.
Ma il biglietto aereo almeno l’avete pagato voi, è vero onorevole Beretta? “I parlamentari nello svolgimento della loro attività viaggiano gratuitamente, tanto più se si recano in una città per gareggiare e raccogliere dei fondi”. E a questa trasferta avrebbero partecipato pure i funzionari parlamentari, i quali naturalmente non hanno pagato biglietto, visto che per loro ci ha pensato la nazionale parlamentari, come spiega ancora Beretta. Lui, Beretta, dice di aver pagato la cena per dovere d’ospitalità: “Era normale per me offrire una cena ai miei colleghi a Catania, la mia città. Erano ospiti...”. Il costo della cena? “No, questo non lo dico”, risponde Beretta, che però difende i parlamentari accusati di tirchieria. “Ai parlamentari - dice - non è stata fatta una richiesta esplicita. Sono sicuro che ci sia stata un’incomprensione”
(08 febbraio 2012) © Riproduzione riservata