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01/12/2014 10:45:00

Sicilia, l'assessore Lo Bello pubblica la lista "nera" degli enti di formazione

 Una "lista nera" degli enti di formazione. E' stata  pubblicata dall'assessore regionale Mariella Lo Bello. Elenca gli enti estromessi dal mondo della Formazione siciliana e che pertanto non parteciperanno alla corsa per i finanziamenti della terza annualità dell'Avviso 20 perché già oggetto di revoca. "Questa black list - dichiara l'assessore - è la fotografia di un sistema". 
Ci sono, gli enti del messinese: Aram e Lumen, legate al coinvolgimento dell'ex sindaco di Messina ed ex segretario regionale Pd Francantonio Genovese, c'è il Ciapi di Palermo, indicato come l'epicentro dello spreco della Formazione, fino ad arrivare alle recenti vicende che hanno coinvolto l'Ecap di Palermo. Nella maggior parte dei casi si tratta di irregolarità, scoperte grazie alle indagini della magistratura, che evidenziano un triste «sistema sorretto da prezzi gonfiati e controllo politico del personale». Sullo sfondo migliaia di lavoratori senza più occupazione e per cui in passato si sono trovate soluzioni alternative come il progetto Prometeo del Ciapi di Priolo che, degli oltre 1.800 lavoratori di enti revocati, finora è riuscito a coinvolgerne meno della metà. A questi si aggiungono i nuovi arrivati per cui si dovranno trovare soluzioni. Il Ciapi di Priolo, l'ente a cui la Regione ha affidato il destino di questi lavoratori, difficilmente riesce a gestire quella che si può definire una vera emergenza.
Nella lista nera fuori dalla corsa per l'Avviso 20 saranno gli enti Aram, Lumen, Ciapi ed Ecap Palermo. A seguire anche il Cufti, lo Ial Sicilia, l'Ecap di Agrigento, l'Efal di Messina, Emc Quadro, Enaip Asaform, Enaip di Messina, Enaip di Ragusa, Enfap Sicilia, Esfo-Ctrs, Eureka società cooperativa, Federcomed di Agrigento, Issvir, Anfes, Anfe Catania, Ieraps, Ancol Sicilia, Aiprig e Informhouse. Molti di questi enti però, sperano di rientrare in corsa attraverso ricorsi e impugnative alle revoche. Infatti, sono tanti gli enti non più accreditati, che continuano a tenere le loro sedi aperte con tanto di personale amministrativo all'interno sperando di rientrare in gioco.