Arrestato ad Alcamo l'imprenditore Alberto Garofalo, con l'accusa di usura e tentata estorsione. Su Garofalo pesa una condanna definitiva. Garofalo, 48 anni, nel 2012 è stato condannato a 10 anni di reclusione e a pagare 48 mila euro di multa oltre una provvisionale di 125 mila euro. Sono state confiscate due auto, una moto, un’imbarcazione, un appartamento e disposto il sequestro per beni di un valore stimato dagli inquirenti in circa 250 mila euro.
L’inchiesta condotta da dai Carabinieri e dal Commissariato di Alcamo alcuni anni fa, anche con la collaborazione dei cittadini, ha condotto gli inquirenti a formulare le accuse nei confronti di Galofaro: aver prestato somme di denaro praticando interessi che andavano dal 60 al 200%. Imputata nello stesso procedimento era la madre del Galofaro, Rosalia Varvaro, accusata di detenzione illegale di arma da fuoco, la donna è stata assolta perchè il fatto non costituisce reato.
La condanna è diventata definitiva, dopo il rigetto da parte della Corte di Cassazione del ricorso presentato dai suoi legali. E ieri gli agenti del locale Commissariato di Polizia lo hanno rintracciato nella sua abitazione estiva di Alcamo Marina e, concluse le formalità di rito, condotto alla Casa circondariale di Trapani in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Palermo.
Dalle indagini a suo tempo avviate da Polizia e Carabinieri era emerso che prestava denaro a persone in difficoltà economiche alle quali si proponeva come operatore nel settore dell’intermediazione del credito. A lui, infatti, faceva capo la società “Istituto Finanziario Europeo” S.r.l. con sede a Trapani. Alle somme prestate, secondo quanto evidenziato dagli investigatori, veniva però applicato un tasso d’interesse ben superiore a quello previsto dalla normativa: in alcuni casi fino al 190 per cento. Già nel 1996 Alberto Galofaro era stato destinatario di un provvedimento cautelare con il quale gli era stato imposto il divieto di dimora ad Alcamo perchè indagato per usura, detenzione di armi ed estorsione aggravata.