Il personale della Dia ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dalla Dda di Palermo, nei confronti di 32 persone tra Agrigento, Palermo, Trapani, Catania, Ragusa, Vibo Valentia e Parma.
Scacco alla famiglia mafiosa di Agrigento con articolazioni a Palermo e in Calabria. Tra gli affari più proficui il traffico di droga portato avanti da un gruppo criminale e armato.
Tra loro anche Andrea Puntorno, capo ultras della Juve, uno dei leader del gruppo "Bravi ragazzi", che già in passato ha avuto problemi con la giustizia. Puntorno era tornato ad Agrigento circa un anno fa da Torino e secondo gli inquirenti avrebbe avuto legami con Antonio Massimino, 50 anni, considerato l’attuale reggente della famiglia mafiosa della città dei templi. Per il capomafia la notifica dell'ordinanza è scattata nella casa circondariale, dove si trova attualmente detenuto, con l’accusa di aver ordinato un sequestro di persona e di aver commesso una violenza sessuale.
Per loro le accuse sono di associazione mafiosa, partecipazione e concorso in associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, detenzione abusiva di armi, sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato e danneggiamento mediante incendio.
All’operazione denominata Kerkent hanno partecipato anche i carabinieri del comando provinciale di Agrigento che hanno dato eseecuzione ad altre due ordinanze di custodia cautelare, nei confronti di due persone accusate di concorso in sequestro di persona e violenza sessuale, aggravati dal metodo mafioso.
L’operazione è stata coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, ha permesso di disarticolare un’associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel palermitano ed in Calabria, dedita all’organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un’intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato.
Ecco le persone raggiunte dalla misura cautelare: James Burgio, 25 anni di Porto Empedocle, inteso “Jenny”; Salvatore Capraro, di Villaseta (Agrigento) 19 anni; inteso “Ascella”; Angelo Cardella, 43 anni di Porto Empedocle; Marco Davide Clemente, 25 anni di Palermo inteso “Persicheddra”; Fabio Contino, 20 anni di Agrigento; Sergio Cusumano,56 anni di Agrigento; Alessio Di Nolfo, 33 anni di Agrigento; Francesco Di Stefano, 43 anni di Porto Empedocle, detto “Francois”; Daniele Giallanza, 47 anni di Palermo inteso “Franco”; Eugenio Gibilaro, 45 anni di Agrigento; Angelo Iacono Quarantino, 24 anni di Porto Empedocle; Pietro La Cara, 42 anni di Palermo, inteso “Pilota’ o “Corriere”; Domenico La Vardera, 38 anni, inteso “Mimmo”; Francesco Luparello, 45 anni di Realmonte; Domenico Mandaradoni, 31 anni di Tropea e residente a Francica; Antonio Massimino, 51 anni diAgrigento; Gerlando Massimino, 31 anni di Agrigento; Saverio Matranga, 41 anni di Palermo; Antonio Messina, 61 anni di Agrigento inteso “Zio Peppe”; Giuseppe Messina, 38 anni di Agrigento; Messina Valentino, 56 anni di Porto Empedocle; Liborio Militello, 58 anni di Agrigento; Gregorio Niglia, nato Tropea e residente a Briatico, 36 anni; Andrea Puntorno, 42 anni di Agrigento; Calogero Rizzo, 49 anni di Raffadali; Francesco Romano, 33 anni nato a Vibo Valentia e residente a Briatico; Vincenzo Sanzo, 37 anni di Agrigento, inteso “Vicè ovu’; Attilio Sciabica, 31 anni di Agrigento; Luca Siracusa, 43 anni di Agrigento; Giuseppe Tornabene, 36 anni di Agrigento inteso “Peppi lapa’; Calogero Trupia, 34 anni di Agrigento inteso “Cuccu” e Francesco Vetrano, 34 anni di Agrigento, inteso “nivuru.