"La decisione del governo regionale di modificare i criteri di aggiudicazione degli appalti in Sicilia, rispetto alla normativa nazionale, rischia di paralizzare il settore, con conseguenze negative per l'economia, lo sviluppo produttivo e il lavoro". Così, in una nota congiunta, i sindacati del settore costruzioni Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil Sicilia commentano l'impugnativa della norma sulle 'modalità di gara e sui metodi di aggiudicazione dei lavori in Sicilia' contenute nell’articolo 4 del collegato alla finanziaria. I sindacati chiedono di essere convocati dall'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone.
"Con il placet del governo e delle associazioni datoriali – scrivono i segretari regionali Mario Ridulfo, Paolo D’Anca e Francesco Di Martino - si mirava a modificare il metodo di aggiudicazione degli appalti facendo ricorso al criterio del minor prezzo invece che all’offerta economicamente vantaggiosa per gli appalti di lavori d’importo pari o inferiore alla soglia comunitaria (5,5 milioni di euro) che, in Sicilia, di fatto rappresentano oltre il 90% dei lavori. Riteniamo pertanto urgente che l'assessore Falcone convochi le organizzazioni sindacali per fare chiarezza ed evitare la paralisi del settore e dia seguito agli impegni da noi sollecitati, come la costituzione dei tavoli provinciali di monitoraggio e anche la convocazione della consulta delle infrastrutture".