Diventa sempre più imbarazzante nel partito dei Cinque Stelle il caso del consigliere comunale di Erice, Eugenio Strongone. Si tratta di uno dei due consiglieri comunali eletti dai Cinque Stelle alle ultime amministrative ad Erice.
Opposizione dura e pura alla Sindaca Daniela Toscano? A metà. Nel senso che Alessandro Barracco, l'altro consigliere, fa il suo mestiere. Strongone un po' meno. Tanto da non aver firmato la mozione di sfiducia preparata dai consiglieri d'opposizione alla Sindaco Toscano, mozione che nasce alla luce anche delle recenti inchieste giudiziarie che coinvolgono il primo cittadino della vetta (con l'ex vice sindaco Angelo Catalano, lo ricordiamo, arrestato, che ha poi patteggiato qualche settimana fa la condanna). Il motivo non lo ha neanche spiegato.
"Strongone si assume la responsabiltà politica dei suoi comportamenti nei confronti del Movimento e dei suoi elettori" commenta il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo. Che aggiunge: "Fino ad ora non abbiamo avuto sentore di comportamenti anomali da parte sua, ma è strano che al primo atto politico grave dell'opposizione lui non voglia firmare. Per carità, libero di farlo, ma lui si assume, ripeto, la responsabilità, anche di non essersi attenuto alle indicazioni del capogruppo Barracco".
Come mai Strongone è così vicino alla maggioranza tanto da non voler neanche firmare una mozione di sfiducia? Lui si arrabbia se uno glielo fa notare e parla invece di una sua "opposizione costruttiva".
Ma c'è più di un dubbio sulla condotta politica di Strongone. E viene proprio dalle carte sull'indagine che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio per un'altra consigliera, Francesca Miceli, rea di aver chiesto un favore all'allora vice sindaco Angelo Catalano, la rimozione di una piccola barriera architettonica nel suo bar, in cambio del voto favorevole al piano rifiuti. Miceli si è sempre difesa, anche in un'intervista a Tp24, dicendo che si trattava di un lavoro di poco conto, che la Sindaco Toscano era a conoscenza e che avrebbe votato favorevolmente il piano a prescindere, essendo consigliera di maggioranza. Presidente del consiglio comunale in quel periodo era ancora Giacomo Tranchida.
Ma quello che emerge, dalle carte, è che in realtà Catalano faceva un lavoro a largo raggio per convincere i consiglieri a votare secondo le indicazioni della Giunta, e non solo tra quelli di maggioranza. Di questa attività Toscano era informata passo passo. C'è infatti una telefonata del 26 Marzo 2018, in cui Catalano dice alla Sindaca che ha parlato con la Miceli, ma anche con De Vincenzi e, soprattutto, con il grillino Strongone. "Allora, Strongone l'ho messo con le spalle al muro" si vanta Catalano con la Sindaca. Che cosa significa? Perchè Catalano utilizza questa espressione così forte?
Addirittura il vice sindaco Catalano dice al consigliere grillino cosa deve fare: "Gli ho detto - riferisce a Toscano - pure l'intervento che deve fare per giustificare il suo voto". E qual è il suggerimento di Catalano a Strongone? Deve dire che vota si al piano rifiuti "per il bene della città".
Strongone prova a fare resistenza (attenzione, l'intercettazione non riguarda il colloquio Catalano - Strongone, ma quello che il vice sindaco poi racconta alla Sindaca Toscano...) e dice che in qualche modo lui deve dare conto e ragione alla base grillina.
La reazione di Catalano è lapidaria, quasi a fare capire che tra i due ci siano rapporti molto stabili (e poco chiari): "Non mi interessa, se no ti stui u musso". Ti pulisci la bocca, cioè, non ti tocca niente. Ma di cosa? Questo purtroppo non lo sappiamo. Ma tanto è sufficente per fare capire che il consigliere a Cinque Stelle ha tanto da chiarire sui suoi rapporti con il vice sindaco poi arrestato.
Come finisce? In consiglio comunale, a sorpresa, il 27 Marzo, il giorno dopo, Strongone non voterà contro il piano rifiuti (nonostante per l'opposizione fosse un'occasione ghiotta per mettere in difficoltà la Giunta sull'aumento della Tari) ma si asterrà...
E oggi? Strongone ormai è un consigliere aggiunto della maggioranza. Lui parla di "opposizione costruttiva". Contattato da Tp24, dichiara: "Non ho firmato la mozione di sfiducia perché non mi va che il Comune di Erice venga commissariato". Un po' ardita, come giustificazione, dato che la mozione non ha i numeri per essere votata.
Ma Strongone aggiunge: "Penso che questa amministrazione sia la migliore mai avuta ad Erice. Hanno portato in città un sacco di finanziamenti". Ma che rapporti aveva con Catalano? Strongone minimizza: "Solo questioni legate a cose da fare per la collettività". E circa il rapporto con i Cinque Stelle, Strongone dichiara, un po' confuso che "nei giorni scorsi Santangelo ha fatto pressioni per le mie dimissioni, ma io non mollo" e che "girano voci che io sia indagato per voto di scambio, ma non è vero"...