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13/03/2020 06:00:00

Marsala, Alberto Di Girolamo: "Restiamo a casa, solo così bloccheremo il coronavirus"

Alberto Di Girolamo, sindaco di Marsala, come si sta comportando la città in queste ore così drammatiche dovute al Coronavirus?

Io spero bene, diciamo che fino a qualche giorno fa le persone non avevano capito bene il pericolo. Il virus non si ferma con i muscoli, il virus non ha confini. Stiamo continuando a mandare comunicati per dire state a casa, stiamo a casa, tranne per motivi di lavoro, di salute e per acquistare beni di prima necessità. Chi non lavora non ha senso che vada in giro e stare al contatto con gli altri. Mi raccomando di stare ad almeno un metro di distanza. Questo è quello che mi sento di dire da sindaco, da medico, da padre. Seguire quello che ci dicono gli scienziati e fare prevenzione con queste semplici regole.

I cittadini la chiamano spesso in questi giorni?

Sì, mi mandano tanti messaggi e ci invitano a fare in modo che tutti sappiano dei rischi che possiamo correre. In questi giorni, in queste settimane, ne va del futuro di tutti noi. Se noi riusciamo a bloccare l’epidemia, se riusciamo a bloccare il contagio, avremo pochissimi casi e dopo torneremo alla vita normale e meglio di prima. Se noi non riusciamo a bloccare il virus piangeremo delle conseguenze amare, purtroppo il virus non guarda in faccia nessuno e la nostra situazione sanitaria non è all’altezza rispetto a quella che c’è nel Nord Italia. Noi non saremmo in grado di affrontare una epidemia del genere a Marsala e in Sicilia in generale.

Sindaco tra i suoi colleghi medici c’è un po’ di inquietudine e lanciano un campanello d’allarme. Come dice lei, dicono che non si è pronti ad affrontare questa emergenza. Non ci sono le tute, non ci sono i percorsi sporco/pulito. E per questo non dobbiamo stare tanto tranquilli e stare molto più attenti.

Assolutamente sì. Tutto il corpo sanitario è in prima linea. Se dovessero succedere dei casi all’interno degli ospedali, questi dovrebbero chiudere. Immaginate dunque cosa succederebbe se ci trovassimo a chiudere il Sant’Antonio di Trapani, il “Paolo Borsellino” di Marsala, ma anche se si ammalano i medici di base, il che significa di non poter curare le patologie normali che ci sono. L’invito che faccio è di stare a casa, uscire per il lavoro strettamente necessario, per problemi sanitari e per fare la spesa, ne vale della salute di tutti noi.

Che carico emotivo e di responsabilità istituzionale ma anche personale investe il sindaco della città di Marsala nell’affrontare l’emergenza coronavirus?

Il carico emotivo è tanto. Io avendo fatto il medico vedo molto l’aspetto sanitario che è fondamentale. Ero abituato a trattare situazioni di emergenza, questo mi sta aiutando anche nel prendere delle decisioni, perché vanno prese all’interno di regole certe che ci sono. Faccio l’invito a saperci comportare nell’interesse proprio e di tutti. Ai nostri giovani, ad esempio, che il fine settimana scorso erano in giro, dico, a che serve, anche se non sei dentro al bar, ma sei fuori e sei troppo vicino alle altre persone, il virus passa lo stesso. Con la mia professione di cardiologo ospedaliero ero abituato a trattare l’emergenza, qui è invisibile ma so cosa può significare la diffusione del virus.

Sindaco, facciamo un appello. Cosa possiamo dire alle persone più anziane per convincerle a non uscire di casa?

Cari anziani, stiamo a casa, stiamo lontano da tutti, passiamo la giornata leggendo un buon libro, vedendo un bel film e se una passeggiata dobbiamo fare, facciamola nei parchi ma lontano dalle altre persone.

E’ possibile fare una passeggiata in spiaggia?

Assolutamente sì. Naturalmente non a braccetto con un altro. Sicuramente, passeggiare ad esempio in via XI maggio, come siamo abituati a fare noi, non serve, è sbagliato e pericoloso.

Andiamo a passeggiare a Salinella?

A Salinella sì, perché è un parco grande, purché non ci si fermi in quattro/cinque persone a parlarsi addosso. Andiamo a Salinella perché si può fare lontano l’uno dall’altro, salutandoci soltanto con un sorriso o con un inchino, senza la stretta di mano e senza i soliti baci e abbracci. Ricordo inoltre di lavarci frequentemente le mani, senza toccarci gli occhi e la bocca perché nelle nostre mani il virus può esserci.