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07/07/2020 08:08:00

Mafia: così Asaro, uscito dal carcere, voleva aprire un ambulatorio a Paceco 

Il boss Mariano Asaro,  tornato in libertà nel 2018 poteva contare sull’aiuto di due “amici” per avviare un’attività nel settore sanitario, ovvero l’apertura di uno studio odontoiatrico, convenzionato con l’Asp di Trapani: l’ex deputato del Pd Paolo Ruggirello, che lo salutava con due baci e poi gli dava del “tu”. E  il sindaco di Paceco, che lo riceveva anche in Comune e lo chiamava “Don Mariano”.

Ecco cosa scrivono gli investigatori.

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 ASARO, sin dai giorni successivi alla sua scarcerazione, aveva cominciato a lavorare ad un progetto imprenditoriale illecito. Era sua intenzione, che poi effettivamente mise in atto, costituire una società, da intestare fittiziamente alla cognata OCCHIPINTI Maria Vincenza, raggiunta dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora, per la gestione di un ambulatorio di odontoiatria da aprire a Paceco.

In questo progetto ASARO era coadiuvato fattivamente anche da un’altra indagata, AMATO Maria, anch’ella raggiunta da misura cautelare dell’obbligo di dimora, moglie del pregiudicato mafioso COPPOLA Rocco Antonino, già condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso dalla Corte d’Appello di Palermo per aver predisposto quanto necessario per l’organizzazione di incontri con vari latitanti tra cui Matteo MESSINA DENARO e Vincenzo SINACORI.

L’AMATO, in qualità di collaboratrice di uno studio notarile, predisponeva la documentazione e gli atti per la costituzione della società di capitali voluta da ASARO. Mentre il COPPOLA presentava ad ASARO il medico compiacente, LUCIDO Vito, raggiunto da misura inderdittiva di sospensione dall’esercizio dell’attività di medico per un anno.

Ma ASARO poteva contare ancora su due figure molto importanti. Il capo mafia di Paceco, Carmelo SALERNO, anch’egli arrestato, e l’ex deputato regionale Paolo RUGGIRELLO al quale i Carabinieri hanno notificato l’informazione di garanzia. Quest’ultimo veniva incaricato, in seguito ad incontri riservati che ASARO riusciva ad organizzare grazie proprio al SALERNO, di attivarsi con i vertici dell’ASP affinché l’ambulatorio di odontoiatria fosse convenzionato con il servizio sanitario.

Insomma un sistema ben congeniato che, come osserva il GIP nell’ordinanza di custodia cautelare, aveva permesso ad ASARO di potere contare, in qualsiasi momento, sui suoi qualificati contatti, derivanti dall'appartenenza a "cosa nostra" per avviare ogni attività fonte di guadagno, sì da penetrare massivamente e con straordinaria speditezza ed efficacia nel tessuto economico del contesto territoriale di riferimento.

In questo progetto imprenditoriale ciascuno aveva un ruolo preciso che portò avanti con piena consapevolezza e volontà: la cognata OCCHIPINTI diede la propria disponibilità, in quanto soggetto incensurato, ad intestarsi fittiziamente la società, il dottore Lucido accettò di comparire quale direttore sanitario, svolgendo il contributo essenziale all'ottenimento delle autorizzazioni sanitarie ed al convenzionamento con la mutua, la AMATO, moglie di Rocco Coppola, in quanto impiegata presso uno studio notarile, doveva provvedere a reperire e predisporre la documentazione necessaria e l'atto costitutivo della società, cosa che fece con solerzia; SALERNO doveva provvedere ad aiutare l'indagato in ogni fase del progetto, dal reperimento dell'immobile a quello del medico, poi reperito invece da COPPOLA, e ad ottenere il contributo del politico Paolo RUGGIRELLO, per attivare l'iter burocratico all' ASP ed ottenere così le autorizzazioni necessarie e l'essenziale convenzionamento con la mutua, cosa che l’ex deputato regionale fece prospettando in un primo tempo che l’interessato allo studio era un suo "cugino".