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07/07/2020 06:00:00

L’inchiesta su Trapani ed Erice. Le reazioni e le risposte non date da Tranchida e Toscano

L’inchiesta di Tp24 “San Giuliano criminale” ha portato alla luce fatti inquietanti sul rapporto tra politica e criminali a Trapani ed Erice.

Un rapporto fatto di accordi tra politici, candidati, e pregiudicati con lunghissimi curriculum criminali alle spalle e gli strumenti per racimolare voti e spostare consensi per questo o quell’altro candidato.

Dal caso del consigliere di Erice Francesco Tarantino, prima fatto eleggere e poi fatto dimettere al rapporto di confidenza, come emerge dalle intercettazioni, tra la sindaca di Erice Daniela Toscano e il pregiudicato “grande elettore” di San Giuliano, Diego Pipitone. Gli accordi saltati tra quest’ultimo con Nino Oddo, il lavoro per le primarie, la caccia del consenso alle amministrative per altri candidati.
Fatti emersi dalle carte depositate nel processo antimafia Scrigno, e a disposizione di tutte le parti che partecipano al procedimento, dalle parti civili, alle difese. 


Quanto raccontato da Tp24 sono dei fatti, basati su documenti depositati in un processo, su indagini svolte dalla Squadra Mobile. E per raccontare un fatto non bisogna di certo aspettare una sentenza. Un fatto, un episodio, per essere raccontato, non deve essere necessariamente penalmente rilevante.
In sostanza, se la sindaca di Erice sente al telefono, la sera dello spoglio, un pregiudicato, è un fatto, meritevole di essere raccontato. Ancor di più se sa che c’è lui dietro la candidatura di un consigliere comunale che poi viene fatto dimettere.

L’inchiesta ha suscitato tante reazioni. Ma poche risposte alle domande sollevate da Tp24.

La sindaca di Erice Daniela Toscano ha parlato di “macchinazioni” e "complotti". Ha parlato di “suggeritori” e di “attacco politico”. In realtà, come è stato detto più volte, tutto si basa su carte il cui contenuto dovrebbe essere noto alla sindaca, visto che il suo Comune è parte civile al processo Scrigno.
La sindaca però non ha dato nessuna risposta alle domande sollevate.


Così come non ha risposto Giacomo Tranchida
, sindaco di Trapani, che all’epoca dei fatti di Erice era presidente del consiglio comunale e mentore della Toscano.
Tranchida con una specie di replica ha invece attaccato Tp24 con il tentativo di isolare e screditare la testata, utilizzando un delirante flusso di offese.

Qualche giorno dopo Tranchida interviene a Telesud dicendosi “sorpreso che un giornalista riesca ad avere atti di indagine”, non entrando nel merito dei fatti riportati. 

 

 


Sulle vicende raccontate da Tp24 è intervenuto a Buongiorno 24 anche Dario Safina,
assessore della giunta Tranchida. Safina parla di un dibattito che si deve aprire su tutto il lavoro di indagine fatto dalle forze dell’ordine. “Sulla vicenda di Erice parlare di infiltrazioni è qualcosa che non esiste. Quale scelte amministrative ha influenzato ad Erice Pipitone e quali influenze ha sul sindaco? Nessuna”, dice Safina. In realtà non si è parlato di scelte politiche e amministrative del sindaco influenzate da Pipitone, ma del suo intervento, come emerge dalle carte, per prima far eleggere, poi far dimettere un consigliere comunale nella coalizione a sostegno del sindaco. E del fatto stesso che Toscano sapesse che dietro Tarantino e Miceli ci fosse Pipitone, che conosceva. Ma è anche vero che gli inquirenti scrivono che Pipitone voleva all’interno del consiglio comunale persone di sua fiducia che potessero tornare utili all’occorrenza.
“Non si può parlare di questione etica, ma nessuno ha influenzato le scelte amministrative. Le dimissioni di Tarantino devono essere approfondite. L’amministrazione non si fa influenzare da nessuno. Chi cavalca l’onda di questa inchiesta sono i soliti noti orfani del potere. Ci vuole un confronto, un dibattito pubblico, su come si costruisce il consenso, ma con tutte le carte in mano”, continua Safina.

 

 

Al di là di questi commenti, mancano delle risposte.
Perchè Giacomo Tranchida non è intervenuto quando un consigliere comunale democratiamente eletto si è ritirato alla prima seduta? Sapeva degli accordi Toscano - Pipitone? Se sapeva, perchè non ha parlato pubblicamente per prendere le distanze? Se non sapeva, e ha saputo ora, perchè non si dissocia da questi metodi? La Toscano sapeva che dietro Tarantino c’era Pipitone, perchè non è intervenuta quando ci sono state le sue dimissioni? Sapeva dell’accordo tra i due?

Insistiamo su queste domande, su queste questioni, perchè le elezioni di Erice, da quello che emerge, sono state condizionate da personaggi del calibro di Diego Pipitone che la sindaca Toscano conosceva.

E’ importante, ancora una volta, e di più, delineare il passato criminale di Pipitone, come fatto con gli altri.

Pipitone nel 1982 è stato arrestato per aver ucciso a Castellammare del Golfo, dove era residente, un suo rivale in amore. Nell’ottobre 1992, mentre si trovava in semilibertà, è rimasto ferito nel corso di un agguato a Castellammare del Golfo, nel corso del quale sono stati uccisi il fratello Mariano Pipitone e il cognato Vincenzo Surdo. Per due volte, nel 1994 e nel 1995, è stato arrestato per detenzione illegale di arma da fuoco con silenziatore. Nel 2003 è stato indagato per aver avuto rapporti con esponenti della cosca mafiosa di Castellammare che si erano rivolti a Pipitone per recuperare delle moto da competizione rubate. In diverse indagini sono stati accertati rapporti tra Pipitone e personaggi organici a Cosa Nostra. Pipitone ha questo passato criminale, più tutti gli altri fatti avvenuti nel territorio di Trapani ed Erice.


Ecco perchè insistiamo con le domande. Perchè soggetti come questi sono stati in stretta confidenza con esponenti politici, come nel caso della sindaca Toscano. I due parlano al telefono la sera dello spoglio, la sindaca si rivolge a Pipitone come se il candidato eletto al consiglio fosse lui, sapendo che ha lavorato per la candidatura di Tarantino e Francesca Miceli. La sindaca lo ringrazia e chiede di salutare la moglie.

Toscano dice che sconosceva la caratura criminale di Pipitone. Ma sembra un po’ difficile, tutti lo conoscono, tutti sanno del suo passato tra Trapani ed Erice. Lo dice anche Pietro Cusenza, uno degli arrestati nell’operazione Scrigno, che ha deciso di parlare con i magistrati: “E' persona conosciuta e temuta a Trapani per i suoi trascorsi penali e per aver subito un tentato omicidio”.

Lo conoscevano tutti in città, tranne chi amministra le città?