La procura di Trapani, dopo quattro anni, chiude l’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione illegale ai danni delle Ong che salvano vite in mare.
“Dopo anni di indagini, in un solo giorno, abbiamo ricevuto dalla Procura di Trapani l'avviso di chiusura delle indagini per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e dal Gup di Catania la decisione di rinvio a giudizio per traffico illecito di rifiuti”, riassume Medici senza frontiere. “Le decisioni della magistratura, arrivate a poche ore di distanza, allungano l’elenco dei numerosi tentativi di criminalizzare il soccorso in mare, che a oggi non hanno confermato alcuna accusa, ma che - si legge nella nota dell’organizzazione umanitaria - insieme alle ciniche politiche dell’Italia e dell’Europa hanno pericolosamente indebolito la capacità di soccorso nel Mediterraneo centrale, al drammatico costo di migliaia di vite umane”.
La Procura di Trapani sostiene che i soccorsi di Medici Senza Frontiere siano stati concordati con i trafficanti, con gli scafisti presi a bordo, i segnali di presenza con le luci delle navi, i transponder per la localizzazione spenti, barche e persino salvagenti riconsegnati alle organizzazioni criminali.
Ci sono 21 indagati e la chiusura dell'inchiesta arriva tre anni dopo il sequestro della nave Juventa della organizzazione umanitaria tedesca Jugend Rettet.
Sotto la lente di ingrandimento dei magistrati una decina di soccorsi avvenuti tra la fine dell'estate 2016 e giugno 2017. La Iuventa, piccola nave tedesca, per non fare la spola con la terraferma, salvava migranti e poi li trasbordava a bordo delle più grandi Vos Hestia e Vos Prudence allora gestite rispettivamente da Save the children e Medici senza frontiere. Alcuni filmati rivelano che i volontari avrebbero riconsegnato agli scafisti le barche con cui avevano trasportato fino a loro i migranti.