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02/05/2022 06:00:00

Nicolò Catania: "Nel trapanese occorrono rappresentanti che difendano veramente il territorio" 

 Nicolò Catania, sindaco di Partanna, ha presentato con una grande partecipazione di pubblico il “manifesto per il territorio trapanese”, con delle linee di sviluppo chiare e programmatiche.

La partecipazione è stata tanta e dà il segnale preciso di una esigenza imprescindibile, cioè di cercare di lavorare ad un progetto, ad un programma, a qualcosa di concreto per la provincia, che poi possa essere la faccia, il percorso per chi si propone di poterla rappresentare la provincia. Abbiamo invertito un paradigma, siamo partiti dal programma e da quelli che sono i punti da sviluppare e poi come ha stabilito l’assemblea di ricercare una candidatura per sostenere il progetto stesso.

Sindaco Catania, potrebbe essere lei il candidato?

Guardi, stando alle cose dette in assemblea, mi sembra di capire che mi hanno chiesto tutti a gran voce, di essere io l’interprete di questa progettualità. Io ho sciolto la riserva, che poi di fatto non c’era, e mi sono sentito caricato di questa grande responsabilità, non soltanto relativamente alla candidatura, ma ad una candidatura che abbia un senso. Abbiamo invertito i ruoli: candidarsi non con chi, ma per chi, per cosa, per quale progetto, per quale programma, che è un qualcosa che abbiamo abbandonato negli ultimi tempi, attraverso un modus molto semplicistico di adoperarsi nella rappresentanza, e cioè con una semplice adesione partitica, e poi si vedrà. Noi abbiamo detto: prima vediamo di cosa dobbiamo parlare e qual è il percorso che dobbiamo portare avanti tutti assieme e unitamente a questo percorso stabiliamo una candidatura.

Nicolò Catania, lei da tempo dice che il territorio ha bisogno di una nuova rappresentanza, vera, seria, concreta, che sappia leggere le istanze dei cittadini e portarle poi al parlamento siciliano. Cosa è mancato secondo lei in questi cinque anni in provincia di Trapani?

A mio modo di vedere è mancato il contatto con la gente. La sensazione è che quando qualcuno viene eletto, entra in quel palazzo d’orato e si chiudono delle saracinesche. Il contatto con la gente viene meno, ma è fondamentale per cercare di arricchire sempre il patrimonio di conoscenze, di dare risposte agli amministratori, ai sindaci. Bisogna tornare alle segreterie di una volta, non per le raccomandazioni, ma perché sono luoghi d’incontro, di crescita, dove si maturano le idee e i progetti e perché no, dove si possono focalizzare i tanti problemi che non mancano in questa provincia. Occorre una alternanza che difenda veramente il territorio, che non lasci che questo territorio continui ad essere colonia dei potentati politici palermitani e ancor più catanesi. Bisogna rimettere in piedi un meccanismo di rappresentanza che possa dare l’opportunità a questa provincia di svilupparsi così per come merita. Siamo la provincia classificata terz’ultima in Italia. C’è la voglia di ritornare un po’ a fare come fa il sindaco: a fare un progetto, un programma, a darlo agli elettori e a farsi carico di quel progetto e programma nei luoghi che competono.

Sindaco Catania, lei si è stato vicino all’ospedale di Castelvetrano quando si è trattato di difenderlo, quando si è trattato di dire lo dovete potenziare e non smantellare, viene da chiedergli, faccia qualcosa per l’ospedale di Marsala, perché qui i deputati sono scomparsi.

Quello dell’ospedale di Castelvetrano è un esempio, non è la sola carenza che noi abbiamo in provincia. Ci vuole una rete ospedaliera che sia consona non ai voleri del legislatore di turno che nemmeno sa dove è la provincia stessa e dove sono i presidi ospedalieri. Ci vuole una rete ospedaliera che dia servizi sanitari ai cittadini di primo livello. I Dea di primo livello come Mazara e Marsala ancora non partono, lo sono solo sulla carta. Bisogna creare una progettualità mirando ad un servizio sanitario di primo livello per i cittadini e questo lo può fare chi ha idee chiare e conosce bene il territorio.

Nicolò Catania, il contenitore dove potrebbe essere candidato è quello del centrodestra, lei è molto vicino al governatore Musumeci.

Io sono vicinissimo istituzionalmente a coloro che danno ascolto al territorio. Ho verificato, con il nostro appello, che non c’è la disponibilità dai partiti del centrosinistra, nonostante l’appello era rivolto a partiti strutturati a livello regionale e nazionale. Noi ci siamo detti: cerchiamo di fare un ragionamento con partiti che mostrano una certa coerenza politica e una classe dirigente che sia fatta da persone serie che, prima ancora di accettare la candidatura debbono accettare la condivisione del progetto che noi vigliamo portare avanti.

Sindaco, lei ha detto che c’è la voglia di tornare nelle segreterie, si ritorna dentro ai partiti?

La condizione è sempre una, bisogna che i partiti strutturino sul territorio luoghi d’incontro. Non possiamo relegare tutto ad una telefonata al politico di turno che, ben che vada risponde, ti richiamo dopo, lasciando quel dopo così indefinito. Ho l’impressione che i deputati regionali, un po’ presi dai lavori parlamentari, stiano mutuando quello che è l’atteggiamento dei deputati nazionali, che per un fatto di legge elettorale, debbono dare più ascolto al capo partito che al territorio, non si spiegano gli emendamenti sulla legge di stabilità 2022, dei deputati della nostra provincia, che pensano di più ad abbassare l’Iva sui preservativi, dal costo di 75milioni di euro, senza pensare che questa nostra provincia è carente dal punto di vista infrastrutturale, strade e quant’altro. Non vorremmo che si perdesse di vista il momento di democrazia vero, e cioè, rappresentare un territorio, conoscendo le problematiche e ponendosi quale risolutore di tali problematiche. Oggi ci si candida per portare un pacco di voti a tizio, caio, sempronio, o perché sono stato all’interno del partito e quindi è arrivato il momento di andare a prendere una poltrona. Bisogna, invece, riportare il tutto, mutuando l’esperienza del sindaco, bisogna che il deputato sia il sindaco del territorio e non in rappresentanza di qualcuno.

Sindaco Catania, lei appoggia la candidatura a sindaco di Petrosino di Marcella Pellegrino?

Assolutamente sì, Marcella è una di quelle persone che si prospetta possa governare una cittadina, ma portando con se un bagaglio di esperienza tale e necessario per poter fare il passo successivo. Dare l’opportunità a Marcella di potersi impegnare per la propria Petrosino, credo sia la cosa migliore in assoluto come prospettiva.