Con l’election day la Sicilia è diventata una pedina sulla scacchiera di collegi e ministeri. Non è stato così nel 2012 e nel 2017 allorché si votava in giorni diversi. Inoltre, il 10% in più di elettori delle politiche renderanno imprevedibile il voto delle Regionali. Musumeci si è ritirato. Stancanelli si è stancato. Minardo è stato bloccato. Il Centro Sinistra punta su una donna moderata, mite e capace: Caterina Chinnici. Azione e Italia Viva si organizzano per scendere in campo. Il Centro Destra sta giocando col fuoco. Basta diktat e veti, si riavvolga la pellicola e tra i possibili candidati si guardi anche a Massimo Russo di cui tutti ricordano l’ottimo lavoro fatto in Sanità per ripianare il debito e rimodernare il sistema. È la figura più rassicurante per affrontare un autunno che si preannuncia più che critico ed è in grado di alzare la voce in tutte le sedi per tutelare la Sicilia e perché si apprestino gli strumenti idonei a ridurre il divario tra Nord e Sud”, lo afferma l’ex presidente della Regione e fondatore del Mpa, Raffaele Lombardo.
Caterina Chinnici, candidata alla presidenza della Regione Siciliana per il campo progressista dopo avere vinto le primarie del 23 luglio, ha convocato per oggi, 11 Agosto, un vertice della coalizione per «discutere del programma di governo in vista delle elezioni regionali del prossimo 25 settembre». «All’incontro - afferma una nota dell’europarlamentare del Pd - parteciperanno i rappresentanti delle liste che compongono il campo progressista».
L’annuncio della data del vertice giunge dopo gli ultimatum lanciati a Chinnici dal Movimento Cinque Stelle, che le ha chiesto di accettare «nove punti» ancora sconosciuti, e da Claudio Fava, che ha minacciato di toglierle il sostegno lamentando «silenzi e attendismi» della candidata