Il mondo non è mai stato in una posizione migliore per porre fine alla pandemia di Covid-19, che ha ucciso milioni di persone dalla fine del 2019. Lo ha detto il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
“La scorsa settimana, il numero di decessi settimanali per Covid-19 è sceso al minimo da marzo 2020. Non siamo mai stati in una posizione migliore per porre fine alla pandemia”, ha detto Tedros in conferenza stampa, avvertendo tuttavia: “Non ci siamo ancora, ma la fine è a portata di mano”.
Non bisogna abbassare la guardia, soprattutto con l’arrivo dell’autunno. Però, nella maggior parte dei Paesi, e anche in Italia tutte le misure di sicurezza sono cadute. Al primo posto le mascherine, non più obbligatorie neanche a scuola. L’attenzione in questi giorni si sposterà proprio nella scuola, con l’inizio delle lezioni. Per Gimbe le misure decise per il ritorno in classe, senza distanziamento e senza mascherine, sono “inadeguate”.
“Nel vortice della campagna elettorale, che ha coinciso con la fase discendente della quinta ondata, il tema della riapertura in sicurezza delle scuole non ha ricevuto l’attenzione necessaria. Il piano predisposto per l’anno scolastico 2022-23 appare inadeguato non tanto per le misure previste, quanto per le raccomandazioni spesso generiche e, soprattutto, per le eccessive responsabilità scaricate sulle scuole, prive delle necessarie risorse e competenze sanitarie” ha dichiarato il presidente dell’istituto di ricerca Nino Cartabellotta.
Intanto continuano a scendere casi e ospedalizzazioni. Anche in Sicilia. Nell’isola l’incidenza dei nuovi casi in una settimana è scesa del 23,5%. In provincia di Trapani i nuovi casi sono diminuiti del 33,43%. I dati sono contenuti nel report settimanale del Dasoe.
Nella settimana dal 5 all’11 settembre ci sono stati 6511 casi, il 24 per cento in meno rispetto alla settimana precedente, per un valore cumulativo di 136/100.000 abitanti. Rispetto alla media regionale, il tasso più elevato di nuovi positivi si è registrato nelle province di Messina (202/100.000 abitanti), Siracusa (174/100.000 abitanti) e Ragusa (134/100.000). Le fasce d’età più a rischio, invece, sono quelle tra i 60 e i 69 anni (188/100.000) e tra i 70 e i 79 anni (167/100.000).
I dati relativi alla campagna vaccinale fanno riferimento alla settimana dal 7 al 13 settembre. Nel target 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 26,10 per cento. Hanno completato il ciclo primario 69.188 bambini, pari al 22,45% del target regionale. Gli over 12 vaccinati con almeno una dose sono il 90,74%, mentre la percentuale di chi ha completato il ciclo primario è pari all’ 89,42 per cento. I vaccinati con terza dose (booster) sono 2.762.429, pari al 72,30% degli aventi diritto.
Dal primo marzo è iniziata la somministrazione della quarta dose nei soggetti over 12 con marcata compromissione della risposta immunitaria e dal 13 luglio è stata estesa anche agli over 60 e alle persone a elevata fragilità con più di 12 anni, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla terza dose o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo). In poco più di sei mesi sono state effettuate 104.710 somministrazioni di quarta dose, di cui 101.371 a soggetti over 60.