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25/09/2022 06:00:00

 Covid. I casi scendono, ma non tanto, in Sicilia. A Trapani tornano a salire
 

Scendono ancora i nuovi casi di Covid19 in Sicilia, ma non tanto. L’ultimo bollettino settimanale ci dice che l’incidenza dei nuovi casi settimanali è in diminuzione ma meno rispetto alle altre settimane. Il 7,5% in meno rispetto alla settimana precedente. Nelle scorse settimane, invece, l’incidenza era scesa molto di più, con valori in doppia cifra.


Diminuiscono ancora i casi in provincia di Trapani, dove l’incidenza registra un meno 13,08%. Ma la situazione cambia da città a città, e ci sono centri in cui i nuovi casi sono tornati ad aumentare. Proprio come il capoluogo. A Trapani città infatti si registra un +23%
Incidenza che sale anche a Mazara del Vallo:+63%. Favignana raddoppia l’incidenza dei nuovi casi: +100%.
Scende invece in altre città: Alcamo -28%, Marsala -36%, Castelvetrano -11%.
Per la fondazione Gimbe è urgente che oltre 14 milioni di persone ricorrano alla quarta dose per la Fondazione Gimbe. Il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 16,6%, con nette differenze regionali: la Sicilia è ferma al 7,4%.



Il bollettino settimanale
Nella settimana dal 12 al 18 settembre si registra un ulteriore decremento delle nuove infezioni ed un’incidenza pari a 6033 (-7.5%), con un valore cumulativo di 136/100.000 abitanti. Il tasso di nuovi positivi più elevato rispetto alla media regionale ha interessato le province di Messina (190/100.000 abitanti), Siracusa (153/100.000) e Catania (130/100.000). Le fasce d’età maggiormente a rischio risultano quelle tra i 60 ed i 69 anni (167/100.000) e tra i 70 e i 79 anni (168/100.000). Anche le nuove ospedalizzazioni sono in lieve diminuzione (*).

Per quanto riguarda la campagna vaccinale i dati del report fanno riferimento alla settimana dal 14 al 20 settembre. Nella fascia d’età 5-11 anni, i vaccinati con almeno una dose si attestano al 25,97% mentre hanno completato il ciclo primario di vaccinazione 68.843 bambini, pari al 22,34%. Gli over 12 anni vaccinati con almeno una dose si attestano al 90,76% del target regionale. Ha ultimato il ciclo primario l’89,43% del target. I vaccinati con terza dose sono 2.763.067 pari al 72,30% degli aventi diritto.
Dal 1 marzo è iniziata la somministrazione della quarta dose per gli over 12 con marcata compromissione della risposta immunitaria e dal 13 luglio è stata estesa agli over 60 ed alle persone ad elevata fragilità over 12 anni, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo o dall’ultima infezione successiva al richiamo (data del test diagnostico positivo). Dal 1 marzo sono state effettuate complessivamente 107.095 somministrazioni di quarta dose di cui 103.547 a soggetti over 60.

Si segnala l’ultima circolare del Ministero della Salute, n° 38309 del 07/09/2022, che ha autorizzato la somministrazione della dose booster - con i vaccini m-RNA bivalenti Original/Omicron BA.1 - agli over 60, alle persone di elevata fragilità e alle fasce di età over 12 in attesa della prima dose booster includendo anche operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali per anziani e donne in gravidanza.


Ok alla quarta dose per tutti gli over 12
Via libera su richiesta alla possibilità per tutti gli over 12 di poter richiedere la quarta dose con i nuovi vaccini bivalenti e ok anche a quinta dose per gli immunodepressi (per cui il ciclo primario era di tre dosi e hanno già ricevuto la quarta). Sono queste le principali novità della nuova circolare del Ministero della Salute che disciplina l’uso dei due vaccini bivalenti (il primo contro la variante Omicron Ba.1 e il secondo contro le varianti Ba.4-Ba.5)
“A seguito dell’autorizzazione da parte di EMA e AIFA della formulazione bivalente original/BA.4-5 del vaccino Comirnaty, sono ora disponibili, nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS- CoV-2/COVID-19, due formulazioni bivalenti di vaccini a m-RNA (original/omicron BA.1 di Spikevax e Comirnaty, e original/BA.4-5 di Comirnaty). Come precisato dalla CTS di AIFA, al momento, non ci sono evidenze per poter esprimere un giudizio di uso preferenziale di uno dei diversi vaccini bivalenti oggi disponibili, ritenendosi che tutti possano ampliare la protezione contro diverse varianti e possano aiutare a mantenere una protezione ottimale contro la malattia COVID-19.