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26/09/2022 06:00:00

Schifani presidente, sorpresa De Luca. Il voto in Sicilia in diretta 

23,00 -  Il Sindaco di Partanna, Nicola Catania, è deputato regionale. E' stato eletto in Fratelli d'Italia, nel collegio della provincia di Trapani. E' suo uno dei cinque biglietti per l'Ars.

Buona l'affermazione anche dell'ex Sindaco di Custonaci Giuseppe Bica.

Singolare il flop del capolista di Fratelli d'Italia, Sergio Tancredi. Era il deputato uscente, ma la sua affermazione nella sua città, Mazara del Vallo, è ben poca cosa: 219 voti. 

Qui il voto definitivo a Mazara.

Le altre notizie: Mimmo Turano non è stato eletto al Senato, potrebbe farcela come deputato regionale, con Prima l'Italia. Nel Pd dovrebbe essere eletto Domenico Venuti, in Forza Italia è avanti Stefano Pellegrino. Il quinto deputato è dei Cinque Stelle. 

21,00  -  Renato Schifani è il nuovo presidente della Regione Siciliana. E questo ormai lo sappiamo. C'è molta incertezza, invece, sulla composizione della nuova Assemblea Regionale Siciliana. Chi sono i deputati eletti? E i cinque deputati regionali della provincia di Trapani?

Perché c'è tutta questa incertezza? Per due motivi: il primo è che mai come in questa elezione c'è stata una divisione così uniforme di voti tra partiti diversi. Fratelli d'Italia, la lista di De Luca e i Cinque Stelle sono tutti lì, intorno al 15%, e appartengono tutti a tre schieramenti diversi. Inoltre, solo il Terzo Polo e i Cento Passi non arrivano al 5% dello sbarramento. Tutti gli altri, anche gli autonomisti di Lombardo o la nuova Dc di Cuffaro, superano agevolmente la soglia. Quindi i seggi sono da ripartire tra tante sigle. 

E poi c'è un altro fatto. Non esistendo più i partiti, ogni candidato fa la raccolta dei dati per conto suo, in maniera frammentaria, senza sapere cosa succede in altre città. 

Detto questo, facciamo un bilancio, alle 21 del 26 Settembre.

In provincia di Trapani i cinque seggi potrebbero essere così ripartiti. Uno al Pd, che viaggia intorno al 15%, uno a Fratelli d'Italia, pure 15%,  uno alla Lega, 12%, uno a Forza Italia, all'11%, uno ai Cinque Stelle, al 14%. Sono le prime cinque liste. Anche se la lista di De Luca è poco sotto l'11%. I dati che riferiamo sono riferiti ad un quarto di sezioni scrutinate. Un buon campione. 

Quindi, un deputato l'uno. Nel Pd è uno tra Domenico Venuti e Dario Safina. Venuti pare in leggero vantaggio. Fratelli d'Italia potrebbe essere  appannaggio di Nicola Catania, Sindaco di Partanna. Per la Lega il seggio è di Mimmo Turano. Non si sa ancora se sarà eletto senatore (pare di no). Per Forza Italia è testa a testa Pellegrino - Scilla. Il primo sembra in vantaggio. Tutti in gioco, invece nei Cinque Stelle. Ripetiamo: è un'ipotesi. Giusto per avere qualcosa di cui parlare. 

18,15 -Ci sarebbe un testa a testa in Sicilia tra le liste di Fratelli d'Italia e del Movimento 5 Stelle per le regionali in Sicilia, rispettivamente al 15,8% e al 15,4%, con Sud Chiama Nord di Cateno De Luca e a un'incollatura al 15%, secondo la proiezione di Opinio Italia per la Rai su un campione del 43%.

Sempre secondo questa proiezione il Pd sarebbe al 12,5%, poco sopra Forza Italia al 12% mentre la Lega si attesta al 7,6%. Per quanto riguarda le liste minori i Popolari e autonomisti di Raffaele Lombardo raggiungono il 7% e la Nuova Democrazia Cristiana di Salvatore Cuffaro il 6%. Tutti gli altri sarebbero sotto la soglia di sbarramento del 5%: Centopassi di Claudio Fava, che però è in coalizione con il Pd, al 3,6%; Siccilia vera al 2,1% e Azione - Italia Viva di Calenda e Renzi all'1,5%.

Circa i presidente, sono 18,7 i punti percentuali che separano Renato Schifani e Cateno De Luca. Molto più alto, grazie al voto disgiunto, il divario tra le coalizioni (poco sotto il 30%). Per quel che conta, resta aperta la partita per il terzo posto: solo tre decimali tra Caterina Chinnici, candidata dal centrosinistra, e Nuccio Di Paola dei Cinquestelle.

17,40 -  Dura la vita del presidente di seggio, soprattutto quando in ballo ci sono Politiche e Regionali insieme. E così oggi, a Marsala, un presidente di seggio, al momento di ricominciare a lavorare con gli scrutatori, per lo scrutinio delle Regionali, ha accusato i sintomi di un infarto.

Sono intervenuti i soccorsi, e per lui si è reso necessario un ricovero al "Paolo Borsellino" di Marsala. Il presidente è stato sostituito, ma ciò ha comportato un'interruzione dei lavori.

E' accaduto alla sezione 24. 

Altra curiosità: in molti, per le Regionali, hanno scritto nella scheda "Meloni". Un tale ha scritto "Mussolini". 

17,00 - C'è ottimismo al comitato di Stefano Pellegrino, a Marsala. Il candidato di Forza Italia deve vederserla con la concorrenza interna del mazarese Toni Scilla, ed al momento da Marsala stanno arrivando migliaia di preferenze, che fanno ben sperare i sostenitori. Ancora, tuttavia, è presto, mancando il dato del resto della provincia.

Anche per Forza Italia ci sono tantissimi voti di lista, senza preferenze. Molti elettori hanno votato per le Regionali come per le Politiche.

Va bene a Marsala pure Enzo Sturiano, soprattutto nella periferia nord della città. Per lui centinaia di consensi. Il presidente del consiglio comunale uscirà forte da Marsala, ma la sua lista, quella degli autonomisti, al momento non ha il quorum.

16,05 -  Seconda proiezione Opinio-Rai: Schifani 39%, De Luca 24,4%, Chinnici 18,3%, Di Paola 15,6%

Aumenta il vantaggio del candidato di centrodestra sull'indipendente De Luca.

Circa le preferenze, si conferma il dato delle politiche, ovvero li successo di De Luca e Cinque Stelle, seguiti da Fratelli d'Italia. Sono molti voti al simbolo, senza preferenze. Male il Pd, in provincia di Trapani, inesistente i Cento Passi. 

Circa le preferenze, pesca un po' ovunque Venuti (Pd). Bene a Marsala Pellegrino (Fdi). Balbettante, fin qui, il percorso di Lo Curto (Lega). A Trapani bene Guaiana (Nuova Dc). Sembra indietro Safina (Pd). Ma molte liste sembrano lontane dal quorum. 

15,20 -  In provincia di Trapani si afferma Renato Schifani, come candidato presidente. Gii inviati di Tp24 stanno raccogliendo anche i dati dei partiti, che si sovrappongono in parte con quelli delle Politiche. I partiti più votati sono Fratelli d'Italie e Cinque Stelle, che quindi prendono un seggio sicuro, forse anche due. Ricordiamo che in provincia di Trapani sono cinque i deputati da eleggere.

All'interno di Fratelli d'Italia la sfida è tra Tancredi e Catania. Nel Pd Venuti sembra staccare tutti. A Marsala bene Stefano Pellegrino. A Trapani bene Guaiana.

 14,40 -  È cominciato alle ore 14, in Sicilia, lo scrutinio della scheda verde per l'elezione del presidente della Regione siciliana e i 70 deputati dell'Ars, nelle 5.293 sezioni attive nelle nove province dell'isola. I primi dati che verranno diffusi riguarderanno i candidati alla presidenza della regione.

https://www.tp24.it/immagini_articoli/26-09-2022/1664198330-0-il-voto-in-diretta-schifani-avanti-in-provincia-di-trapani-bene-cinque-stelle-e-fdi.jpg

Sono in sei a correre per la poltrona di Palazzo d'Orleans, sede della presidenza della Regione, Renato Schifani, del centrodestra - che un exit pol del consorzio Rai-Opinio, indicherebbe come vincitore - poi Cateno De Luca della coalizione "De Luca sindaco di Sicilia", quindi Caterina Chinnici, del Pd e della lista Centopassi, Nuccio Di Paola, del M5S, Gaetano Armao, candidato di Azione e Italia Viva, ed Eliana Esposito, candidata di 'Siciliani liberi'. Per un posto a Sala d'Ercole, sede del Parlamento siciliano, si sono presentati in circa 900.

Per le elezioni regionali in Sicilia ha votato il 48,62 per cento degli aventi diritto, ovvero 2.249.870 votanti su 4.627.146 elettori. Il dato sull'affluenza del 2022 è comunque superiore a quello di cinque anni fa quando era stata del 46,75%.

08, 00. Lo spoglio per le elezioni regionali inizia oggi alle 14, occhi puntati sui risultati e sui candidati della provincia di Trapani.

L’ARS potrebbe essere un punto di partenza e per altri un approdo certo, comunque da questa tornata in provincia di Trapani potrebbero anche cambiare gli equilibri interni al Partito Democratico.

Gli ultimi giorni di campagna elettorale non sono stati sereni, un botta e risposta tra il candidato Domenico Venuti e il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, la lite passava sull’accordo e l’appoggio che il PSI di Nino Oddo aveva pubblicamente confermato a Venuti.

Ci sarà una resa dei conti, un ulteriore confronto che vedrà le varie anime del partito dovere compiere delle scelte oppure continuare a litigare come hanno sempre fatto, con uno spettacolo non certo edificante per la politica in generale.

Cambierà, invece, molto poco dentro Forza Italia, indipendentemente dai risultati che arriveranno dalle urne. E’ Toni Scilla ad avere il rapporto privilegiato con Gianfranco Miccichè, un rapporto che è pure di amicizia e che gode di fiducia reciproca. Ma certo, se dovesse farcela Stefano Pellegrino, considerato che Scilla è assessore uscente, la sua figura verrebbe molto ridimensionata. 

La eventuale elezione poi di Enzo Sturiano, presidente del consiglio comunale di Marsala,  farebbe cambiare gli equilibri cittadini. Fiato sospeso, leggera ansia, dunque, per questo spoglio che vede molti nuovi volti cimentarsi per la prima volta con una elezione difficile e non scontata.

I candidati dem, poi, hanno avvertito tutto il peso e le lacune di una candidata presidente, Caterina Chinnici, che ha esordito in sordina e ha concluso ancora peggio. La sua non campagna elettore passerà alla storia, non è stato bon ton politico ma più semplicemente di una parlamentare europea che è stata scomodata per una competizione che non avrebbe voluto fare e che ha fatto perchè i dirigenti del Pd non avrebbero avuto altri candidati da schierare. Un agnello sacrificale.

Lo avevano compreso bene i Cinque Stelle, che ad un certo punto non si sono fatti travolgere dal nulla e hanno deciso di correre da soli con Nuccio Di Paola candidato governatore, con un Giuseppe Conte che ha riempito le piazze e ha fatto una rimonta importante, ce lo confermeranno i numeri questo pomeriggio.

Così come a riempire le piazze è stato Cateno De Luca, la sua candidatura a "sindaco di Sicilia" è stata da lui promossa e preparata da almeno un anno, ha urlato e lanciato epiteti contro gli avversari politici.

La partita si gioca proprio tra De Luca presidente e Renato Schifani per la coalizione di centrodestra, un uomo che ha deciso di accettare la candidatura elogiando il buon governo di Nello Musumeci, indicando Ruggero Razza come assessore uscente con cui inizierà un dialogo, parlando di unità del centrodestra, la stessa che cadrà in mille pezzi un attimo dopo il risultato.

I partiti hanno grandi emorragie, sono pieni di gente che va e che viene come fossero stanze di un hotel. I partiti hanno avuto difficoltà a fare una adeguata campagna elettorale tra la gente: arrivano sempre e solo in questo periodo. Poi, basta.

E a parte i candidati alla presidenza indicati ce ne sono altri, che fin dall’inizio non giocavano per vincere, non era questione di volontà personale ma di elettorato e di cristallizzazione dello stesso.

In attesa dunque del responso delle urne ci sono anche Gaetano Armao per il Terzo polo, Eliana Esposito per Siciliani Liberi.

Settanta i seggi per l’ARS, 62 vengono attribuiti con il sistema proporzionale e lo sbarramento al 5% regionale, che significa 5 seggi a Trapani, 16 seggi a Palermo, 13 a Catania, 2 ad Enna, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta, 5 a Siracusa, 6 ad Agrigento, 8 a Messina.
Sei seggi vengono invece assegnati al candidato governatore vincente, i cosiddetti posizionati nel listino del presidente; 1 seggio va al governatore eletto, 1 seggio va assegnato al candidato presidente che arriva secondo.

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