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11/11/2022 06:00:00

L'Ars è di Galvagno, il più giovane presidente della storia (grazie ai voti di De Luca)

 L’assemblea Regionale Siciliana ha il suo presidente, è stato eletto alla seconda votazione il deputato di Fratelli d’Italia Gaetano Galvagno.

Ha ottenuto 43 preferenze alla seconda chiama, 11 schede bianche e quattro voti a Giorgio Assenza.

Il neo presidente è stato eletto grazie ai deputati di Cateno de Luca - Galvagno  altrimenti non sarebbe stato eletto - ed è il più giovane presidente del Parlamento siciliano.

Al suo secondo mandato, la sua prima dichiarazione da presidente eletto è stata: “Grazie a voi l’Ars ha eletto il presidente più giovane della storia, un primato che è motivo di grande emozione e responsabilità. Un grande onore a cui mi auguro di essere degno”, e poi ancora: "Oggi abbiamo una grandissima opportunità: il governo regionale guidato da Renato Schifani e quello nazionale sono dello stesso colore", ha detto Galvagno subito dopo l'insediamento. "E pertanto - ha aggiunto - ciascuno di noi, nel rispetto delle proprie posizioni politiche e istituzionali, deve mettere in moto tutte le forze, intelligenze personali di cui dispone ed è portatore per creare quella funzionale e sinergica generosità che manca da tanto tempo”.

Gli auguri di buon lavoro al neo presidente dell’ARS sono arrivati dal governatore: “Al nuovo presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, vanno le mie congratulazioni e felicitazioni nella convinzione che saprà gestire i lavori d'aula con equilibrio e imparzialità. Sono certo che lavoreremo insieme nell'esclusivo interesse della Sicilia e dei siciliani».

Pesanti le dichiarazioni di Gianfranco Micicchè, che arrivato all’ARS ai giornalisti ha dichiarato che non è più in maggioranza. Il commissario azzurro resterà in Sicilia, nella qualità di deputato regionale e rinuncerà allo scranno al Senato: “Voterò secondo coscienza ogni singolo articolo ed emendamento. Mi auguro comunque che vada bene perchè la Sicilia ha bisogno di un governo che funzioni. Non ci credo ma faccio i miei auguri a tutti”.

È esploso il centrodestra, come era nella previsione, la guerra continuerà per gli assessorati, pare che il presidente Renato Schifani non sia intenzionato ad avallare le richieste di Miccichè.

A Repubblica il forzista non le ha mandate a dire a Schifani: “Abbiamo un presidente della Regione che non rispetta quello che dice il suo partito. Non quello che dice Micciché, quello che dice Silvio Berlusconi…Berlusconi ha indicato due assessori da inserire in giunta più la donna per la Sanità, che avevo individuato in Luisa Lantieri perché gradita anche a Cuffaro. Ho pensato che potesse essere un buon punto d'incontro. Non è stata neanche presa in considerazione”.

Adesso la palla passa a Renato Schifani che dovrà dare vita al governo regionale nominando gli assessori, di cui 4 dovranno essere donne. Un governo che non debutterà nel migliore dei modi e che avrà da risolvere tanti problemi e quasi certamente una opposizione interna alla maggioranza, formata dall’area Miccichè.