Baby pensionato a 47 anni, con 140 mila euro l'anno, e una maxi parcella da 3,5 milioni di euro da riscuotere dalla Regione.
E' il caso dell'ex assessore regionale Pier Camillo Russo, che nel 2009 andò in pensione a 47 anni per assistere il padre all'epoca gravemente malato. Poco dopo, però, l'allora governatore Raffaele Lombardo lo chiamò nella giunta regionale per guidare l'assessorato all'Energia.
I 3,5 milioni però si riferiscono alla sua attività di avvocato nell’ambito dei contenziosi della Regione sui bandi da un miliardo di euro banditi dalla Giunta guidata da Salvatore Cuffaro. Ma Lombardo sospese il bando per asserite irregolarità e partirono i ricorsi. Ma quando cominciò il contenzioso Russo si era dimesso e Lombardo lo richiamò come avvocato. Ora Pier Carmelo Russo ha presentato il conto: 3 milioni 478mila 717 euro (a cui si aggiunge un milione e mezzo di euro per l'avvocato Francesco Stallone).
"C'è stata una conciliazione al tribunale di Milano – ha spiegato l'Avvocato della Regione, Giovanni Bologna a Repubblica - abbiamo fatto due conti: se avessimo avuto torto e perso le cause, la Regione avrebbe dovuto pagare molto di più ai privati in termini di penali. Al contrario, senza la conciliazione e con l'intervento di eventuali decreti ingiuntivi, avremmo dovuto contare su una spesa maggiore".
«Appresa la notizia - si legge in una nota della Regione- , il presidente Renato Schifani ha chiesto immediatamente la trasmissione degli atti per poter effettuare un approfondito esame della vicenda in tutti i suoi risvolti».