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01/01/2023 06:00:00

L'asinello Ciccio "custode" della Chiesa Madonna dell'Alto Oliva, abbandonata e deturpata

L'asinello "Ciccio" non è protagonista di nessun presepe vivente, visto che siamo in periodo natalizio, ma suo malgrado custodisce la Chiesa Madonna dell'Alto Oliva di Marsala, attorniata da degrado e rifiuti abbandonati, e dove sono stati realizzati abusivamente dei lavori, in un edificio che, seppur ridotto ad un rudere, un tempo era un convento e una Chiesa con tanto di volte, archi, una cupola con affreschi che dovrebbero, se non proprio ristrutturati, quanto meno essere tutelati e invece, cosa accade?

Ciccio è, come detto, una sorta di "custode" della struttura che è sottoposta da diverse decine di anni a vincolo dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani.

Si tratta di una chiesa protorinascimentale realizzata tra il 1400 e il 1500, che si trova nell'omonima contrada Madonna dell'Alto Oliva, nella zona collinare della città, detta Timpone d'Oro, a circa sei chilometri dal centro. La chiesa, in parte crollata, appartiene ad un unico edificio, un fortilizio, ex convento, per gran parte crollato, ma del quale rimangono delle mura, altri locali e la stessa Chiesa.

Il proprietario di Ciccio, che non è un custode regolare a carico dei Beni Culturali siciliani, ha deciso di utilizzare come stalla per l'animale parte della Chiesa, facendo dei lavori in muratura, si presume abusivi, utilizzando i tufi crollati della Chiesa, attaccati con del cemento e a quanto pare con della calce. tra le altre cose ha anche affisso un cartello con tanto di dicitura "proprietà privata" e il nome, ma evidentemente dimentica che è un luogo sotto vincolo dei Beni Culturali e che certi lavori non possono effettuarsi.

Nella parete destra della Chiesa sono stati fatti dei fori per attaccare - come potete vedere nel video qui sotto - una rete da materasso come porta d'ingresso della stalla del povero asinello. Inoltre, i tufi crollati sul lato destro sempre della Chiesa, sono stati utilizzati per fare una sorta di recinzione/barriera per l'animale. Oltre a questi lavori, intorno vi è una discarica di rifiuti (come potete vedere nella fotogallery), mentre all'interno dell'edificio si trovano i resti del passaggio di qualche senzatetto.

 

Il rudere, insomma, si trova in una condizione di degrado e di totale abbandono. In passato è stato anche adibito ad ovile per il ricovero del gregge e vi era una cucina a legna per la produzione di formaggi e ricotta e persino la suddivisione degli ambienti, funzionale all’attività del pastore. Tutto questo stride con la natura e il fascino dei luoghi, dove si vede, oltre all'architettura delle volte e degli archi, anche l'altare scavato nella roccia. 

Un luogo a tutti gli effetti storico, che è, almeno sulla carta, tutelato e del quale, invece, nessuno si prende cura. A questo punto ci chiediamo se alla Soprintendenza si ricordano che esiste questo bene, che potrebbe essere un luogo da inserire negli itinerari di interesse storico della città e farlo visitare. Invece, nulla di tutto questo, si lascia in stato di abbandono un luogo di memoria, un vero bene monumentale, da dove si può ammirare, tra l'altro, un magnifico panorama sullo Stagnone e sulle Egadi.