In questi giorni è diventato virale un video della premier Giorgia Meloni di qualche anno fa in cui diceva che avrebbe tagliato le accise sul carburante.
Adesso che ne ha il potere, però, Giorgia Meloni, non ha tagliato le accise, come fatto dal predecessore Draghi, e il costo del carburante è di nuovo schizzato.
Dal primo gennaio, infatti, costa di più rifornirsi di carburante. I prezzi alle stazioni di servizio sono arrivati a superare i 2 euro in modalità “servito” e oltre l’euro e 80 centesimi in modalità self per benzina, e 1,87 circa per il diesel.
Cosa sta succedendo? Perchè sono aumentati i prezzi dei carburanti? Quanto costano? Qual è la situazione in provincia di Trapani?
Perchè sono aumentati i prezzi.
Non è esatto dire che i prezzi sono aumentati con la guerra in Ucraina. Ha contribuito, ma il costo del carburante ha cominciato a crescere già da prima. Tra i fattori dell’aumento dei prezzi di benzina e diesel c’è la crescita del prezzo del Brent, cioè il petrolio estratto nel Mare del Nord. E questo per il rimbalzo dell’economia post Covid, che è stato molto forte a fronte di un’offerta di gas, petrolio e carbone ridimensionata dai tagli degli investimenti iniziati negli anni precedenti. “Nel corso del 2022 invece all’aumento iniziale del prezzo del petrolio è seguita una fase di ribasso frutto anche della strategia Zero Covid cinese. Pechino infatti è il primo importatore di greggio al mondo. Per il 2023 gli esperti si attendono nuovi rialzi delle quotazioni” spiega il Corriere della Sera.
Cosa c’entrano le accise?
Tornando all’Italia, nel prezzo del carburante molto viene determinato dalle accise. Cioè le tasse. Ogni litro di benzina o diesel ci sono piccole porzioni di euro di tasse per finanziare spese antiche e recenti dello Stato che sommate formano, appunto, le accise e incidono in maniera importante sul prezzo dei carburanti.
Ora per contrastare l’aumento del prezzo dei carburanti dovuto all’impennata del greggio il governo Draghi nel marzo 2022 aveva deciso di tagliare le accise. Sulla benzina da 73 centesimi di euro al litro a 48 centesimi al litro, quelle sul gasolio da 62 centesimi a 37 centesimi al litro e quelle sul Gpl da 27 centesimi a 18 centesimi al chilo, inizialmente solo dal 22 marzo al 21 aprile. La misura poi è stata sempre riconfermata fino al 18 novembre 2022. Anche il governo Meloni inizialmente aveva prorogato questo intervento fino al 31 dicembre 2022, ma per il mese di dicembre ha ridotto lo sconto a 15 centesimi al litro (e non più 25) su benzina e gasolio e a 5 centesimi al chilo (e non più 9) sul Gpl. Dal primo gennaio le cose sono cambiate. Il Governo Meloni non ha più rinnovato il taglio alle accise. E così i prezzi sono tornati a crescere.
Perchè Meloni non ha rinnovato il taglio alle accise.
Ufficialmente per ragioni di budget e per “scelte politiche”. In effetti si tratta di un provvedimento costoso, che da marzo a dicembre ha impegnato 7 miliardi di euro. Inoltre negli ultimi mesi del 2022 il prezzo del petrolio è sceso rispetto ai picchi che avevano spinto il governo Draghi a tagliare le accise. Questo ha portato Meloni a non tagliare e a reputare “gestibile” l’aumento del carburante. Ma secondo le stime il prezzo del petrolio potrebbe tornare a impennarsi ulteriormente nei prossimi mesi.
I prezzi dei carburanti.
Secondo i dati di «Staffetta Quotidiana», la benzina self service è a 1,803 euro/litro (+71 millesimi, compagnie 1,807, pompe bianche 1,791), il diesel a 1,865 euro/litro (+71, compagnie 1,868, pompe bianche 1,855). La benzina in modalità servito è a 1,951 euro/litro (+62, compagnie 1,986, pompe bianche 1,869), il diesel a 2,015 euro/litro (+62, compagnie 2,048, pompe bianche 1,931). Mentre il Gpl servito è a 0,791 euro/litro (+11, compagnie 0,801, pompe bianche 0,777), il metano servito a 2,394 euro/kg (+45, compagnie 2,394, pompe bianche 2,395) e il Gnl a 2,443 euro/kg (+102, compagnie 2,483 euro/kg, pompe bianche 2,404 euro/kg). Intanto si fa il calcolo di quanto la fine del taglio delle accise peserà sulle tasche degli automobilisti. Secondo Assoutenti rispetto al prezzo medio del mese di dicembre, con i listini odierni, un pieno costa in modalità self +6,9 euro, ossia 166 euro annui in più.
Come cercare i rifornimenti più economici e la situazione in provincia di Trapani.
Ci sono diverse applicazioni che permettono di localizzare i rifornimenti più economici per i carburanti. Una delle più usate è PrezziBenzina che attraverso una mappa permette di orientarsi, nel proprio territorio, visualizzando i prezzi dei carburanti. Ci sono anche altre app che funzionano alla stessa maniera, e sono anche gratuite. C’è da dire che molte di queste app funzionano anche con il contributo degli utenti che segnalano i prezzi dei rifornimenti, e per questo potrebbero non essere aggiornatissime in alcune circostanze.
Altro strumento, ufficiale, è l’osservatorio carburanti del Ministero dello Sviluppo economico.
Da qui prendiamo i dati della provincia di Trapani. Nel capoluogo, ad esempio, la benzina più economica è venduta dall’Eni del Lungomare Dante Alighieri a 1,783 in modalità Self, mentre il Diesel è venduto a 1,849 al litro, sempre self, al Q8 di via Pepoli.
A Marsala, secondo l’Osservatorio Carburanti, c’è ancora chi vende carburante come se non ci fosse taglio alle accise. Si tratta dell’AP del Lungomare Boeo che rifornirebbe benzina a 1,627 € e diesel a 1,687 €.