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05/05/2023 06:00:00

Diga Trinità, la chiusura delle paratie arriva solo con la fine della stagione delle piogge

 Meglio tardi che mai, è proprio il caso di dirlo, o almeno si spera che sia così, mercoledì, dopo mesi di proteste e di sofferenze per gli agricoltori della provincia di Trapani, sono state finalmente chiuse le paratie della diga Trinità di Castelvetrano.

Questo provvedimento, richiesto da troppo tempo, potrà garantire l’invasamento dell’impianto fino a 64 metri sul livello del mare. L’obiettivo è quello di raggiungere i 5 milioni di metri cubi d’acqua e così assicurare, tramite il Consorzio di bonifica Sicilia occidentale, l’erogazione dell’acqua per usi irrigui, anche se la quantità ottimale, necessaria per l'agricoltura, sarebbe di 6 milioni di metri cubi.

Ma la diga Trinità non è stata mai collaudata in mezzo secolo, da quando è stata realizza e per "ragioni di sicurezza" nonostante non sia piena neanche a metà, come abbiamo già detto, deve sversare l'acqua al mare.

La decisione è arrivata dopo settimane di proteste degli agricoltori, in Commissione attività produttive all’Assemblea regionale siciliana degli enti interessati alla questione sulla diga Trinità di Castelvetrano. "E' stata prodotta tutta la documentazione - fa sapere in una nota il deputato regionale Nicola Catania - tra questa c’è anche il Documento speditivo relativo alle attività di Protezione civile, nel caso di una eventuale situazione di emergenza".

Si è perso, comunque, troppo tempo - Sono passati due mesi dalla riunione in prefettura a Trapani, che aveva lasciato qualche speranza agli agricoltori in una soluzione ben più rapida e, invece, la burocrazia e le indecisioni della politica, comunque, faranno vivere una ennesima stagione difficile agli agricoltori Trapanesi. Non si capisce, infatti, perché si sia continuato a perdere tempo fino ad arrivare alla fine della stagione delle piogge, per iniziare ad invasare una maggiore quantità d'acqua. Ci si poteva pensare, molto prima, già durante l'inverno, e l'invaso avrebbe accumulato la quantità d'acqua necessaria.

Oggi la cabina di regia sull'emergenza idrica - Domani si terrà la riunione della cabina di regia sull'emergenza idrica, presieduta dal Vicepremier e ministro Matteo Salvini. "Ho già avuto modo di evidenziare al ministro il quadro critico in cui versano le reti e le infrastrutture idriche in Sicilia, e questa è l’occasione per agire sulle situazioni più urgenti. Solo il 30 per cento degli invasi gestiti dalla Regione è, infatti, in esercizio. Su 26 invasi, tre risultano fuori esercizio, Gibbesi (Licata), Comunelli (Caltanissetta) e Pasquasia (Enna), cinque sono sottoposti a limitazioni per ragioni di sicurezza e ben dieci attendono il collaudo, con cantieri aperti dal 1998 o "prime pietre" poste nel lontano 1989, come nei casi di Cannamasca, in provincia di Agrigento e Pietrarossa, in provincia di Enna", così in una nota Annalisa Tardino deputata al Parlamento europeo e commissario della Lega Sicilia per Salvini Premier.

L'eurodeputata chiede di trovare soluzioni, anche a breve termine, per gli agricoltori, i cittadini e le aziende, che non possono attendere ancora per avere ciò che gli spetta di diritto. "Le maggiori criticità si registrano nel territorio agrigentino, in primis per la diga Gibbesi, eterna incompiuta da trenta anni, nel trapanese, per la diga Trinità, nonché a Siracusa, per l’invaso Biviere, tutti casi in cui gli agricoltori attendono risposte da decenni - continua la Tardino - . Il governo regionale e il tavolo tecnico permanente istituito in materia devono individuare le opere da finanziare, collaudare e progettare e assumere tutti i provvedimenti necessari, inclusa la nomina di commissari ad acta, per sbloccare una situazione che si trascina da troppi anni”.