Non c’è stato nemmeno il tempo di seppellire Silvio Berlusconi che si sono affannati in molti a pensare a cosa accadrà a Forza Italia, un partito che ha avuto un solo leader dal 1994 al 2023, che non lascia eredi perché Berlusconi era uno, il suo carisma e la sua oratoria, la capacità penetrante con cui parlava alla gente non c’è tra i suoi accoliti.
Antonio Tajani non è un politico, è un burocrate, Licia Ronzulli non potrà assurgere a quel ruolo per le inimicizie interne al partito. In Sicilia un affannoso Gianfranco Micciché, già fuori dalla scena da mesi e con lui gli amici suoi, a poche ore dalla morte del Cavaliere ebbe a dire che con Berlusconi moriva anche Forza Italia.
Il partito potrebbe andare verso nuovi riequilibri, in verità sono già quelli che si sono delineati da un anno a questa parte e subito dopo le elezioni nazionali.
Marta Fascina, che tutti beffeggiano indicandola come la “quasi moglie” del Presidente, sconta tante pecche ma non quella di non essere in grado. Nei mesi dalla sua elezione, nel collegio di Marsala dove non si è mai vista né prima né dopo le elezioni, ha silentemente avviato la sua linea, che è stata seguita da Berlusconi e sopratutto ha il placet di Marina Berlusconi, che è peraltro pure amica e vicina a Giorgia Meloni.
C’è già chi guarda a Forza Italia come il partito del fuggi fuggi, quel 7% in molti tentano di acciuffarlo, soprattutto chi sta al centro ma c’è una verità che va detta, chiara e con numeri alla mano, da quando esistono i partiti che cercano di aggregare le forze moderate, e che scimmiottano Forza Italia, oltre al 3% non sono mai andate. Questo perché chi proviene da Forza Italia sceglie, in caso di fuoriuscita, altri partiti: dalla Lega a Fratelli d’Italia. Bisognerebbe dare uno sguardo ad ampio raggio per comprendere come le fila dell’uno o dell’altro partito sono diventate più grosse grazie a questi ingressi.
Forza Italia è destinata a durare almeno fino alle europee del 2024, il ruolo di Fascina non sarà marginale, nemmeno quello di Tajani, e soprattutto si sentirà parlare di Marina Berlusconi.
Nel cerchio magico della Fascina ci sono Alessandro Corte e Tullio Ferrante, il partito non è alla fine nonostante si parli da giorni di questo. Non è Matteo Renzi l’erede di Berlusconi e se ci saranno delle fuoriuscite gli azzurri guarderanno a Fratelli d’Italia non fosse altro per le percentuali e perché, nel frattempo, Giorgia Meloni sta facendo una grande operazione di moderazione.
A decidere tecnicamente poi sul simbolo e sulla sua esistenza in vita non saranno la pletora di presidenti di regione o di parlamentari, semplicemente saranno i figli, Marina e Pier Silvio, loro a decidere se continuare a metterci i soldi oppure no. Ma gli stessi figli sanno quanto il padre fosse legato a questo progetto politico, ed è Marina ad essere indicata, con il 54% di gradimento, quale migliore leader azzurro. Gli italiani poi si sentono rassicurati dalla figura di Giorgia Meloni, lo indica chiaro un sondaggio realizzato da Noto per Repubblica, e potrebbe essere lei la nuova leader del centrodestra.