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02/08/2023 06:00:00

Castelvetrano. Quei consiglieri comunali assenti ma… presenti nell’altra stanza

 Cosa sta succedendo in consiglio comunale? Sono vere le voci che parlano di un altro possibile dissesto? Il problema è la Tari.

E’ la tassa sui rifiuti, che ogni anno costa 7 milioni e mezzo. L’anno scorso però è stata calcolata 5,9 milioni perché la Regione Siciliana ha dato un bonus per il Covid, a coprire la parte rimanente.

Nelle carte però non si è fatto cenno al costo effettivo del servizio. Insomma, è come se questo fosse stato determinato  in 5,9 milioni. Se quest’anno non si approva la Tari, varrà quella dell’anno scorso, ma senza bonus. Questo vuol dire che si creerebbe un buco di bilancio che potrebbe causare un nuovo dissesto finanziario del comune.

 

Nei giorni scorsi, durante una conferenza di capigruppo , una parte dell’opposizione aveva proposto il proprio voto favorevole all’approvazione della Tari, a patto però di avere a che fare con una giunta tecnica. Il sindaco Alfano, dunque, in consiglio comunale aveva chiesto aiuto a tutte le forze politiche, assicurando questa giunta tecnica (ne abbiamo scritto qui).

Il Pd ha risposto positivamente, pur sottolineando la temporaneità della scelta finalizzata soltanto all’approvazione della Tari, senza alcuna implicazione politica. Insomma, mettendo subito in chiaro che non sarebbe stato un favore ad Enzo Alfano.

 

Ma domenica scorsa, in consiglio comunale erano presenti in 12, compresi 8 dei 9 consiglieri del Movimento 5 Stelle. Ce ne sarebbero voluti 13 e quindi si è rinviato di un’ora. Un’ora dopo si sono ritrovati in 9. Tutto rimandato a lunedì, quando, essendo la prosecuzione della seconda convocazione, per la costituzione del consiglio ne sarebbero bastati 10. Invece si ritrovano in 7, tutti del movimento 5 stelle.

Gli altri non c’erano. O meglio, alcuni c’erano ma non sono entrati in aula, rimanendo nella stanza accanto:  Calogero Martire, Enza Viola, Salvatore Stuppia di Obiettivo Città. Ma anche Francesco Casablanca, Ignazio Maltese e Giuseppa Coppola di Sicilia Vera, così come Rossana Ditta. Se fossero entrati, il consiglio si sarebbe potuto costituire eccome.

A dire il vero, Martire e i suoi sono entrati. Ma dopo. Soltanto dopo che la seduta era stata dichiarata deserta. E proprio da quell’aula consiliare, della quale si riconosce bene l’arazzo del comune e l’inconfondibile soffitto, hanno anche fatto una diretta in cui Martire ha sottolineato come i 5 stelle non siano riusciti a mantenere il numero legale, “erano solo 7/8 persone” e che le promesse di “azzeramento della giunta non siano state mantenute”, chiedendo le dimissioni del sindaco. Richiesta che Obiettivo Città avanza praticamente dal 2019.

INCORPORA

Certo, sarebbe stato strano che Alfano avesse azzerato la giunta proprio il giorno dopo che il Partito Democratico ha sostanzialmente ritirato la propria apertura di credito con un comunicato stampa molto duro (che potete leggere qui). La giunta tecnica sarebbe servita nel caso di un appoggio non politico ma tecnico. Martire ed i suoi non avevano mai messo in conto di collaborare per l’approvazione di quei provvedimenti ritenuti dal sindaco utili alla città e senza matrice politica. Dunque erano gli ultimi che avrebbero potuto rimanerci male. E se fossero entrati, votando no all’approvazione della Tari, non ci sarebbero più state altre occasioni e si sarebbe dovuto fare per forza riferimento a quella dell’anno scorso. Ci sarebbe stato sicuramente un buco di bilancio e forse un nuovo dissesto. Col rischio di essere indicati come i responsabili del nuovo default. Ovvio, meglio tenersi fuori.

 

E’ tutta una questione di numeri. E anche all’interno del movimento 5 Stelle non si può avere la certezza che possano essere sempre tutti presenti. Pare infatti che alcuni datori di lavoro non siano disposti a concedere quella mezza giornata di permesso che serve per poter partecipare al consiglio comunale.

L’impressione poi è che il Pd non sia disposto a rischiare di rimanere da solo coi 5 Stelle. Soprattutto perché questa scelta potrebbe non bastare ad approvare quei provvedimenti che, a causa delle scelte del resto dell’opposizione e della variabilità delle presenze del Movimento, potrebbero essere invece bocciati.

 

E’ un gioco politico. Da una parte l’opposizione accusa i 5 stelle che non sanno procurarsi i numeri necessari per l’approvazione dei provvedimenti e farebbero bene a dimettersi. Dall’altra, i pentastellati, “traditi” dai cambia casacca, si aspettano che per le decisioni determinanti per la città, la collaborazione non debba venire a mancare per senso di responsabilità.

Intanto il termine per l’approvazione del bilancio, e quindi anche della Tari, è stato prorogato fino al 15 settembre.

C’è da chiedersi quanti castelvetranesi siano interessati davvero a queste dinamiche. E se tutte queste vicende non siano in realtà per “addetti ai lavori”, futuri candidati a sindaco, consiglieri comunali o aspiranti tali.

 

Egidio Morici