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23/09/2023 07:00:00

A Campobello la rievocazione storica della “Vexilla Regis” 

 È stato seguito con passione e devozione da tanti cittadini e fedeli l’evento itinerante “Vexilla Regis” portato in scena dai figuranti del Corteo Storico di Santa Rita di Castelvetrano per la regia di Anna Gelsomino.

La toccante rievocazione storica sull’arrivo del SS Crocifisso di fra Umile da Petralia a Campobello di Mazara, donato alla città dal duca don Giuseppe Di Napoli e Barresi, è stata promossa dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Castiglione di concerto con la parrocchia “Santa Maria al Presepe”, con la confraternita del SS. Crocifisso e con il patrocinio della Regione Sicilia e della Pro Loco Costa di Cusa.

L’evento ha avuto inizio al Santo Monte, che ha fatto da suggestiva cornice naturale al primo quadro rievocativo: “La realizzazione del Crocifisso miracoloso da parte di fra Umile da Petralia”. A seguire si è snodato il corteo dei notabili guidato dal Barone di Campobello con la partecipazione dei figuranti del Corteo Storico di Santa Rita e dei Tamburi Aragonesi di Castelvetrano.

Dinanzi la Torre dell’Orologio, in via Roma, è stato poi inscenato il 2° quadro con la consegna del Crocifisso al clero e al popolo campobellese da parte del barone Giuseppe II Napoli – Barresi. Infine, sulla scalinata della Chiesa Madre, è stata rappresentata l’intronizzazione del SS. Crocifisso con l’atto di affidamento della Città.

A conclusione dell’evento, sono intervenuti il sindaco Giuseppe Castiglione, il presidente del Consiglio comunale Piero Di Stefano, l’assessore comunale allo Spettacolo Gianvito Greco e l’arciprete don Nicola Marcello Patti, che hanno elogiato l’addetto all’organizzazione degli eventi Nino Centonze, che ha coordinato la manifestazione, la regista Anna Gelsomino, il prof. Francesco Saverio Calcara e tutto il comitato organizzatore del Corteo Storico di Santa Rita di Castelvetrano per aver portato in scena, a Campobello, questa appassionante e straordinaria rievocazione storica, con l’auspicio di ripeterla negli anni, come evento che caratterizzi la città di Campobello di Mazara.

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IL SS CROCIFISSO, LA COSTRUZIONE DELLA CHIESA MADRE E I DEVOTI
"La nostra Campobello nasce formalmente il 10 Dicembre 1621, a seguito della “Licentia populandi novam civitatem” concessa da S.E. Viceré di Sicilia Filippo III a don Giuseppe Di Napoli, Principe di Resuttana. I primi insediamenti furono la casa ducale, la chiesa ed alcune abitazioni rurali, che sorsero lungo l'attuale via Garibaldi. La chiesa Madre viene costruita nel 1587 là dove sorgeva una chiesetta primigenia e fu oggetto di modifiche e di ampliamenti nel 1825, per volere del clero su progetto dell'Architetto Sacchetti. Collaborarono ai lavori i cittadini della comunità, portando in processione nei giorni festivi le statue di San Vito
(patrono della città), San Giuseppe e dell'Immacolata, per raggiungere la cava del Santo Monte, dalla quale tornavano carichi di pietre da utilizzare nella fabbrica della chiesa; inoltre i devoti versavano qualche obolo. Sebbene la partecipazione e gli sforzi, anche economici, non è stato possibile erigere la seconda torre prevista dal progetto, oggi infatti lato sinistro
possiamo osservare solo un terrazzo vuoto. Il 19 gennaio 1666 viene donato alla comunità da parte del principe Giuseppe
Barresi Di Napoli, duca di Campobello, il Crocefisso ligneo opera di Fra Umile da Petralia, forse, l'ultima creato dallo stesso, che per voto o per fioretto ne ha plasmato 33 (anni di Cristo).

L'opera nella sua plasticità, a dire di un biografo, ci riporta al volto dell'intagliatore che, sentendosi vicino alla morte, rappresenta il Cristo morente con gli occhi socchiusi e con la bocca semiaperta, dalla quale si intravedono denti e lingua. Una peculiarietà ricorrente in tutte le sue opere è costituita dalla spina conficcata nel sopracciglio sinistro del Cristo, dal quale sgorga un fiotto di
sangue, espressione sublime di arte scultoria e pittorica. Il maestro creava pregevoli Crocifissi lignei policromi, dalla sovroumana
bellezza e possente drammaticità. Fra Umile da Petralia, il cui nome secolare era Pintorno, ultimo di 16 figli, nato a Petralia Soprana tra gli ultimi mesi del 1600 ed i primi del 1601 “manca prova documentaria”, muore a Palermo il 9 febbraio 1639 e viene
sepolto nella chiesa del convento di Sant'Antonio a Palermo. Citiamo alcuni suoi contemporanei e conterranei: Li Volsi, Loiacono, Gagini, i Ferraro e la loro bottega. Ricordiamo che è ancora possibile ammirare il Gagini presso la chiesa di San Giuseppe in Castelvetrano ed i Ferraro nella chiesa di San Domenico, sempre, in Castelvetrano, che, per magnificienza delle opere contenute, viene definita la Capella Sistina della Sicilia. A dispetto del passare inesorabile del tempo, la devozione della nostra comunità resta immutata e, a dimostrazione di ciò, domenica 24 c.m. verrà portata in processione la “Vara” opera in ferro e legno riccamente decorata che ospita il simulacro del S.S. Crocifisso. Seguiranno giochi pirotecnici".

Antonino Gulotta
PRESIDENTE ARCHEOCLUB
CAMPOBELLO CAVE DI CUSA