Sono ancora pieni di fuliggine le 56 persone presenti all’interno del Centro di permanenza per i rimpatri di Milo a Trapani. Dopo l’incendio che ha devastato la struttura lunedì 22 gennaio, gli stranieri non hanno la possibilità di lavarsi in quanto, come denunciato dall’avvocato Elena Luda, che rappresenta alcuni migranti all’interno della struttura, dalle docce esce acqua nera. E hanno un solo bagno.
“Il Centro sarà chiuso per lavori di ristrutturazione” ha precisato l’onorevole Giovanna Iacono, in visita ispettiva a Milo domenica mattina e raggiunta da un rappresentante dalla Prefettura, insieme con Valentina Villabuona, presidente del PD della provincia di Trapani e Responsabile del Dipartimento regionale Immigrazione del partito.
La deputata ha anche raccontato le difficoltà che vivono all’interno del centro, anche solo per dormire e ha annunciato la presentazione di una interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Piantedosi, per accertare quanto accaduto dentro la struttura durante e dopo l’incendio.
Durante la visita ha appurato che l’incendio non ha provocato feriti e che su circa 150 stranieri presenti al momento del rogo, la maggior parte sono stati trasferiti e nella struttura ne sono rimasti 56 che attualmente dormirebbero all’addiaccio. Alcuni, come riportato, sarebbero anche malati.
“Ho riscontrato una situazione che non esiterei a definire indecente – spiega Iacono in una nota al termine della visita -. Si tratta di un vero e proprio centro di detenzione in cui attualmente vivono 56 persone in spazi sottodimensionati rispetto alle effettive necessità. Ho raccolto diverse testimonianze e informazioni sugli ospiti, che spesso vivono situazioni di fragilità e che necessiterebbero un’attenzione immediata e specifica. La verità è che queste persone vengono recuperate dal mare e rinchiuse dentro i CPR senza aver commesso alcun reato, e che prima del cosiddetto 'Decreto Cutro' sarebbero state, invece, inserite nel circuito dell’accoglienza. La sintesi di come il Governo Meloni intende gestire il fenomeno migratorio: nasconderlo più in profondità possibile agli occhi dei cittadini e dimenticarsi dei diritti di chi qui arriva alla ricerca di un futuro”.
Iacono ha annunciato che sarà presentata un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Piantedosi perché “ci spieghi cosa realmente è accaduto nei giorni scorsi” ma soprattutto cosa avverrà adesso che la struttura sarà chiusa per ristrutturazione e i migranti saranno trasferiti. Serve chiarezza – conclude Iacono – per comprendere dove verranno portate queste persone e quale sarà il loro futuro”.
Anna Restivo
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