Investire nel mattone, in Sicilia, si conferma una scelta interessante. Secondo l’Osservatorio di Immobiliare.it, il primo semestre del 2024 ha fatto registrare dati positivi nel mercato immobiliare siciliano, con una crescita sia dei prezzi di vendita che dei canoni di locazione. I prezzi di vendita, infatti, sono aumentati del 4,3% rispetto all’inizio dell’anno, raggiungendo una media di 1.164 euro al metro quadro. Per i canoni di locazione, il rialzo è più marcato: gli affitti crescono del 5,7% attestandosi a 8,3 euro/mq mensili.
Ciò nonostante, secondo Immobiliare.it, l’affordability – vale a dire la capacità di poter accedere a un immobile, acquistandolo o prendendolo in affitto – è incoraggiante, seppure soltanto per single e coppie senza figli. In particolare, i single possono permettersi di accedere al 40,9% delle soluzioni abitative (+3,1% in sei mesi), mentre per le coppie la percentuale sale all'80,7% (+2,7%).
E per chi invece ha figli? La situazione in quel caso si complica. Le famiglie siciliane, specie quelle a basso reddito, vengono particolarmente penalizzate dalla vivacità del mercato immobiliare, che le esclude meccanicamente da gran parte delle opportunità abitative. In buona sostanza, chi ha figli riscontra maggiori difficoltà nel trovare una casa in affitto o da acquistare, ed è quindi costretto a vivere in condizioni precarie o a spostarsi lontano dai centri urbani. Pesano, in questa situazione, la difficoltà di accesso al credito ma anche l’aumento dei tassi di interesse del 2023, che ha reso più complicata l’eventuale gestione di un mutuo.
In linea generale però, i dati relativi alla Sicilia evidenziano un mercato immobiliare in buona salute, con una domanda sostenuta e prezzi in crescita, che fanno gola agli investitori locali e persino a quelli stranieri. Se analizziamo l’andamento del mercato immobiliare da un punto di vista meramente speculativo, i dati riportarti da Immobiliare.it vanno interpretati come un segnale positivo per l’economia del territorio. Anche perché, mentre gli stock immobiliari (cioè gli immobili a disposizione) sono aumentati del 5,9% nell’ultimo semestre, la domanda di acquisto è salita del 6,8%. E qualcosa di simile accade pure per gli affitti: le locazioni hanno registrato un aumento di domanda del 4,5% con un’accelerazione particolarmente significativa nell’ultimo trimestre (+7%).
Un confronto tra Trapani e Palermo
Un aspetto interessante riguarda la distribuzione di questi aumenti di prezzo, nonché dei cambiamenti del mercato. Infatti, se è vero che la crescita interessa la regione per intero, non tutte le provincie siciliane si muovono alla stessa velocità.
Osserviamo, per esempio, i dati che riguardano la Sicilia Occidentale. Nel comune di Trapani il prezzo di vendita degli immobili è in lieve calo (-0,4% negli ultimi 6 mesi e -1,3% negli ultimi 3), mentre la città di Palermo registra un aumento di prezzo del 4%. Di contro, l’offerta di immobili a Trapani aumenta (+4,2% di abitazioni a disposizione in città) e diminuisce a Palermo (-1,4%).
Acquistare casa a Trapani è, sì, conveniente (la spesa è pari 937 euro al mq, contro i 1432 euro al mq di Palermo), ma la domanda di immobili scende in maniera preoccupante: -8,5% in questi ultimi sei mesi, contro una crescita palermitana del 7,3%. E per gli affitti, il divario permane: la domanda a Trapani ha subìto un calo del 7,5%, mentre a Palermo è aumentata, seppur di poco, dello 0,3%.
In sintesi, il mercato immobiliare della Sicilia Occidentale procede a due velocità: Trapani e Palermo mostrano andamenti diametralmente opposti. I dati relativi a Trapani saranno forse una buona notizia per chi, oggi, vuole comprare o prendere in affitto una casa. Eppure vanno interpretati come un campanello di allarme per la crescita economica della provincia. Non possiamo ignorare, infatti, che una contrazione della domanda di acquisto o di locazione è indicativa di una crescente difficoltà economica delle famiglie locali, nonché di uno spopolamento che prosegue senza freni.
Daria Costanzo