“L’attivazione da parte dell’Università degli studi di Palermo del Corso di laurea triennale in Scienze Gastronomiche, presso la sede di Trapani, rappresenta un’importante opportunità di occupazione per i giovani del territorio e per lo sviluppo di un settore trainante per la nostra economia. Per questo abbiamo deciso di offrire la nostra convinta collaborazione con l’Ateneo palermitano”. Lo dicono Piero Giglione e Tindaro Germanelli, rispettivamente segretario regionale Cna Sicilia e coordinatore regionale Cna Sicilia Agroalimentare.
“Questo corso di laurea – aggiungono Giglione e Germanelli – qualifica il mondo della gastronomia e dell’agroalimentare in Sicilia, sposandosi con l’obiettivo promosso dalla Cna di valorizzare i piatti della gastronomia siciliana, facendone uno strumento di completamento della filiera della produzione e della trasformazione dei prodotti dop e igp locali. Prodotti che saranno al centro del Taormina Food Expo, che si terrà dal 21 al 24 novembre prossimi”.
“La provincia di Trapani – dichiara Giuseppe Orlando, presidente provinciale della Cna Trapani – può dirsi come una delle più importanti province della Sicilia che sta puntando sul settore turistico e di conseguenza ospitare nel proprio territorio questo percorso di laurea ci permette di creare sinergie virtuose tra l’Università e gli operatori del settore. Siamo riusciti a promuovere delle partnership con moltissime aziende dove gli studenti avranno la possibilità di svolgere tirocini e stage per mettere in pratica la formazione fatta in aula”.
“I laureati in Scienze Gastronomiche – dichiara il professor Filippo Sgroi, coordinatore del Corso di laurea in Scienze Gastronomiche dell’Università di Palermo – hanno competenze per l’analisi dei sistemi gastronomici costituiti dai processi di produzione, trasformazione e consumo del cibo, nel quadro di una sostenibilità sistemica con un approccio interdisciplinare; sanno elaborare criticamente le informazioni connesse alle scienze gastronomiche, al fine di contribuire ai processi di conoscenza, educazione e rappresentazione dello sviluppo sociale, economico e politico; possiedono competenze e conoscenze originali per analizzare le modalità con cui si evolvono e si modificano le molteplici relazioni tra uomo e cibo nel tempo e nello spazio, al fine di indagarne le implicazioni sul piano culturale, sociale, politico e ambientale. Una preparazione interdisciplinare che permette sia di inserirsi, al termine dei tre anni, nel mondo del lavoro in aziende, imprese, enti, associazioni che fanno del cibo il loro asset centrale sia di continuare gli studi in corsi di laurea magistrale”.
“Le potenzialità occupazionali della figura professionale che forma il corso di laura in Scienze Gastronomiche sono molteplici – aggiunge – e spaziano dal mondo produttivo (aziende di produzione, trasformazione, conservazione nell’ambito agro-alimentare) a quello della distribuzione (piccola e grande distribuzione alimentare, compreso l’e-commerce, ristorazione collettiva e catering) incluse le aziende del comparto proprio della gastronomia (ristoranti, botteghe, enoteche, ecc). I laureati possono svolgere attività volte allo sviluppo: di nuovi prodotti e servizi destinati ad accrescere e/o valorizzare il patrimonio gastronomico; di nuovi format distributivi, dedicati alle produzioni alimentari di qualità. Date le competenze della figura professionale, anche le attività di comunicazione (media, settore pubblicitario, promozione del territorio e della filiera enogastronomica) e la collaborazione con Istituzioni nazionali e internazionali, governative e non governative, che operano in ambito agroalimentare, nutrizionale e di sviluppo del territorio e del turismo rientrano tra i possibili sbocchi occupazionali”.