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26/08/2024 10:00:00

La politica e il diritto di cittadinanza in Italia

 Ius Soli, Ius Scholae, Ius Culturae, Ius Sanguinis. Nell'agenda politica e anche tra gli abitanti della nazione si discute quale sia il requisito fondamentale per accedere al diritto della cittadinanza, dei figli di stranieri nati nel Belpaese. Il "Soli" si ottiene quando si nasce in un territorio, vige negli Stati Uniti d'America, è avversato dalla destra-destra- centro anche perché il criterio potrebbe diventare il pull factor, come le ong, per i migranti. Lo Scholae sul quale Forza Italia ha mostrato volontà d'adozione, creando fibrillazione nella maggioranza con la Lega sulle barricate, si otterrebbe alla fine dei dieci anni di scuola dell'obbligo.

Il Culturae per i minori stranieri nati in Italia, o entrati entro il 12esimo anno di età, che abbiano frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli presso istituti scolastici del sistema nazionale, o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali, conclusi con la promozione. Nel caso in cui la frequenza riguardi la scuola primaria, necessata il superamento del ciclo di studi con esito positivo. Il Sanguinis, quello vigente nello Stivale, si acquisisce se un genitore è nato in Italia o è cittadino italiano. Infine, "lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data".

Il ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Lollobrigida ha manifestato la sua idea in questi termini: "Durante l'Impero romano non si diventava cittadini romani d'emblée, ma per amore, per quello che rappresentava Roma all'epoca. Noi crediamo che uno possa diventare cittadino semplicemente con un percorso in cui possa dimostrare l'amore per questa terra, non c'è niente di male. Si diventa cittadini italiani con delle leggi e delle regole che sono comuni a gran parte dei Paesi del mondo".

La domanda sorge spontanea direbbe Lubrano: "Ma coloro che evadono, deturpano in tutte le declinazioni, delinquono, gli astensionisti amano l'Italia?" E la lista potrebbe continuare. Loro hanno diritto alla cittadinanza, sempre e a prescindere?

Vittorio Alfieri