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16/05/2025 10:30:00

  “Busiate e silenzi”: la denuncia dei Guardiani del Territorio contro Coldiretti

Mentre questa sera a Marsala si accendono i fornelli per la “Busiata Day”, evento organizzato da Coldiretti Trapani con musica, piatti tipici e calici alzati, fuori dal perimetro della festa sale la voce di chi, da tempo, non ha più voglia di brindare. È la voce dell’Associazione I Guardiani del Territorio, che in una nota diffusa alla vigilia dell’iniziativa lancia una dura accusa: “Mentre si cucinano busiate e si versa vino a fiumi, i viticoltori restano a digiuno”.

La critica è diretta e affonda nella ferita ancora aperta della viticoltura trapanese, provata prima dalla peronospora del 2023 e poi dalla siccità che ha colpito il comparto nel 2024. “Un settore in agonia”, denunciano i Guardiani, “abbandonato al proprio destino mentre le organizzazioni agricole si limitano a organizzare eventi folkloristici”.

La festa e il vuoto delle risposte

L’evento di Coldiretti, che punta a valorizzare i prodotti locali e creare un momento di aggregazione, si trasforma dunque in un simbolo amaro: quello di una celebrazione che, secondo gli attivisti, ignora la drammaticità del momento vissuto da chi lavora ogni giorno la terra.

“Né una proposta, né una mobilitazione, né un piano di sostegno”, si legge nella nota, in cui si punta il dito contro quella che viene definita una “colpevole inerzia” dell’organizzazione agricola, incapace – o non disposta – a farsi carico delle istanze più urgenti del territorio.

Una protesta che chiede azioni, non eventi

“Non bastano le busiate, servono scelte. Serve coraggio. Serve visione”. I Guardiani del Territorio invocano interventi strutturali, deroghe burocratiche, un serio piano di investimenti per l’irrigazione e un sostegno reale alla filiera vitivinicola. E chiedono che chi rappresenta gli agricoltori torni a farlo davvero, con prese di posizione forti e battaglie concrete.

Il paradosso del brindisi

In una terra in cui le vigne si seccano e le cantine sociali rischiano la chiusura, il paradosso del brindisi diventa, per gli attivisti, il simbolo di una narrazione stonata. “La Coldiretti cucina, ma tace”, accusano. “E finché brinderà all’ombra del silenzio, noi continueremo a denunciare un modello che festeggia mentre il territorio muore di fame e di sete”.