Operazione della Guardia Costiera nei giorni scorsi nelle acque sud-occidentali della Sicilia: un peschereccio è stato sorpreso a pescare a strascico durante il periodo di fermo biologico. L’intervento rientra nell’ambito di un’operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente e della legalità, coordinata dal 12° CCAP della Direzione Marittima di Palermo.
Il sistema di monitoraggio satellitare V.M.S., in uso alla Capitaneria di Porto di Trapani, ha individuato alcune unità da pesca attive nella zona GSA 16, area protetta dove, nel mese di settembre, è vietato pescare a strascico per favorire il ripopolamento ittico.
Immediato l’intervento della motovedetta CP 770 della Capitaneria di Trapani e del battello GC B166 dell’Ufficio Marittimo di Marettimo, che hanno intercettato il peschereccio a sud-ovest dell’isola. L’imbarcazione, appartenente alla marineria di Porticello, è risultata in attività nonostante il fermo pesca e, inoltre, utilizzava una rete non conforme alle normative europee: le maglie erano più piccole del consentito, quindi capaci di intrappolare anche esemplari giovani e non ancora in fase riproduttiva.
L’uso di attrezzature irregolari di questo tipo è particolarmente dannoso per l’ambiente marino, perché altera l’equilibrio dell’ecosistema e ostacola il mantenimento degli stock ittici.
L’operazione ha coinvolto anche l’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala, in un’azione congiunta che conferma l’attenzione crescente verso la tutela delle risorse marine e il rispetto delle regole sulla pesca sostenibile.