Si è tenuta al Palazzo di Giustizia di Catania l’udienza preliminare del processo “Mercurio”, nato da un’inchiesta dei carabinieri del Ros che ha smantellato una cellula del clan Santapaola-Ercolano attiva nella zona del Castello Ursino. Tra i 26 imputati figura anche l’ex deputato regionale del Movimento per l’Autonomia Giuseppe Castiglione, accusato di voto di scambio politico-mafioso.
Castiglione, presente in aula, ha scelto di affrontare il rito ordinario, così come l’ex consigliere comunale di Misterbianco Matteo Marchese e gli ex dipendenti dell’AMTS Domenico Colombo e Giuseppe Coco, ritenuti intermediari tra i politici e l’organizzazione criminale. Secondo la Procura, Castiglione avrebbe stretto un accordo con esponenti di Cosa Nostra per ottenere sostegno elettorale alle ultime Regionali, mentre Marchese avrebbe siglato un patto simile in occasione delle amministrative di Misterbianco. Nel fascicolo compaiono anche l’ex sindaco di Ramacca Salvo Vitale e l’ex consigliere Salvatore Fornaro, che potrebbero a loro volta scegliere il rito ordinario nella prossima udienza.
Le date del processo
Le posizioni degli imputati che hanno optato per il rito ordinario saranno esaminate il 17 ottobre davanti al gup Fabio Sebastiano Di Giacomo Barbagallo, mentre il 4 novembre la pm Raffaella Vinciguerra darà avvio alla requisitoria nei confronti di chi ha chiesto il giudizio abbreviato.
Hanno scelto il rito abbreviato, tra gli altri: Emanuele Bonaccorso, Lorenzo Bucolo, Rosario Bucolo (che nel frattempo ha iniziato a collaborare con la giustizia), Antonino Della Vita, Domenico e Pierpaolo Luca Di Gaetano, Ernesto Marletta, Salvatore Mendola, Salvatore Mirabella, Santo Missale, Biagio Alessio Nicotra, Pasquale Oliva, Vincenzo Rizzo, Fabrizio Scuto e Salvatore Francesco Strano.
A processo con rito ordinario, invece, andranno Castiglione, Marchese, Coco, Colombo, Antonio Di Benedetto e Rosario Marletta. Rimangono in sospeso le posizioni di Vitale e Fornaro.
È stata inoltre avanzata una richiesta di patteggiamento da parte di Ciccio Napoli, indicato come il reggente operativo del clan catanese fino al 2022, imputato per traffico di stupefacenti, e da Giuseppe Scuto.
Elemento chiave dell’inchiesta sono le dichiarazioni di Rosario Bucolo, ex numero due del gruppo criminale, che la scorsa estate ha deciso di collaborare con i magistrati, fornendo particolari sui legami tra mafia e politica locale. I suoi verbali, già acquisiti agli atti, confermerebbero la consapevolezza da parte di alcuni imputati dei rapporti con esponenti mafiosi.
Nel procedimento si sono costituite parte civile la Regione Siciliana, i comuni di Catania e Misterbianco (quest’ultimo rappresentato dall’avvocato Roberto Russo Morosoli) e l’associazione Alfredo Agosta. Il comune di Ramacca, invece, è stato escluso.