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14/10/2021 06:00:00

Pnrr: la Sicilia tra bocciature e inefficienze avrà 271 progetti per la ripartenza post-Covid

I fondi del Pnrr sono importanti per il rilancio della Sicilia, il problema come sempre è non solo spenderli ma rendere esecutivi i progetti. I Comuni sono sprovvisti di dirigenti che siano in grado di redigere dei progetti che siano poi cantierabili e dunque spendibili, è l’Anci a sottolineare che sono ben 14.921 mila i tecnici che mancano nei vari Comuni dell’Isola.

La mancanza di personale male si concilia con i tempi molto stretti in cui devono spendersi i soldi del Pnrr. Il presidente dell’Anci, Leoluca Orlando, ha chiesto al Ministro Renato Brunetta di velocizzare la procedura concorsuale per l’assunzione del personale mancante ma nel frattempo per Orlando non si può restare fermi, dunque non c’è alternativa se non quella di trattenere in servizio volontario i pensionati.

Non basteranno i concorsi a porre rimedio ad una questione che è molto più profonda e attiene all’aspetto economico dei vari enti locali: la loro economia non solo è precaria ma non gli consentirebbe di assumere, quindi pagare altri stipendi.
Mancano figure importanti nei Comuni, dagli ingegneri agli avvocati, dai tecnici informatici ai dirigenti dei lavori pubblici. Il rischio che la Sicilia resti ancora più indietro rispetto alle altre regioni del Meridione è quasi certezza.
Il Pnrr ha alzato le aspettative siciliane ma la Regione ha avuto bocciati i 31 progetti dal Ministero dell’Agricoltura, mancano i funzionari, dicono dall’assessorato di Toni Scilla, che ha la delega in materia.

I 31 progetti riguardavano i consorzi di bonifica e gli enti idrici e al momento la Sicilia è l’unica regione rimasta esclusa dai finanziamenti, la bocciatura fanno sapere da Roma attiene alla mancanza di alcuni requisiti richiesti per ottenere il finanziamento, si chiamano requisiti di ammissibilità, in totale sono 23 e riguardano non solo l’esecutività dell’opera ma anche il tipo di intervento, con quali tecnologie e con quale risparmio idrico.

Anche se con queste preoccupanti bocciature in Sicilia sono in totale 271 i progetti del Pnrr. Musumeci alla fine è andati in contro al Parlamento. Ha riscritto parte del piano di investimento dei primi 774 milioni che lo Stato ha messo a disposizione della Sicilia per la ripartenza post-Covid. Sono 40 i nuovi progetti prelevati dalle 84 proposte che i deputati avevano avanzato alla giunta il mese scorso.

Musumeci con la mediazione dell’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, ha dato il via libera alle le proposte di Forza Italia, Udc, FdI ed altri, ma ha detto no alla Lega e al progetto di un altro cimitero a Ciaculli, voluto dalla deputata Marianna Caronia.

Ecco alcuni dei progetti approvati - 10 progetti in più vanno all’assessorato alle Acque ed Energia. 2 milioni e 274 mila euro per il portale del turismo, 4 milioni e mezzo per un nuovo sistema informatico che mette in rete tutta la sanità siciliana e altri 4 milioni e 100 mila euro serviranno per la piattaforma integrata dei servizi socioassistenziali. Il nuovo sistema di gestione del personale di tutta la Regione costerà 5 milioni e mezzo. E oltre 7 milioni verranno investiti per il sistema telefonico unico regionale. Infine, 716 mila euro vanno al progetto di comunicazione evoluta. L’Energia avrà anche un budget da 948 mila euro per l’efficientamento energetico dello Iacp di Palermo, 5 milioni per la realizzazione di un impianto solare all’ospedale di Partinico, poco meno di un milione ciascuno va a tre progetti di efficientamento energetico di altrettanti plessi del Policlinico di Palermo. Per l'impianto fotovoltaico all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento stanziati 5 milioni e un milione per l’Opera pia Zirafa Sacro Cuore di Gesù. Il capitolo più ricco di new entry riguarda le Infrastrutture. Rispetto al piano originale entrano il restauro della chiesa madre di Casteltermini (1 milione), il recupero del complesso San Pietro e Paolo di Montevago (1,4 milioni), opere di urbanizzazione nel centro di Milena (765 mila euro). Il progetto più pesante, anche dal punto di vista politico, è quello da 8,3 milioni per il recupero di tre piazze a Gela. Una valanga di soldi arriva nel Catanese: due progetti da 1,6 e 1,7 milioni a Paternò, altri due ad Adrano da 781 mila e 586 mila euro. Altri 700 mila euro sono stati inseriti per l’area artigianale di Torrenova.