Una storia che commuove e che celebra la buona sanità: alle 2:14 del 21 dicembre è nato un bambino di appena 2,020 kg presso l'ospedale Abele Ajello, un parto pretermine reso necessario da un improvviso e grave distacco di placenta.
Il neonato e la mamma, una donna di 39 anni, sono stati salvati grazie all’intervento tempestivo e all’altissima professionalità del reparto di Ginecologia e Neonatologia, diretto dal dottor Massimo Di Liberto. La neo-mamma ha voluto esprimere la sua profonda gratitudine con una lettera toccante, definendo l'equipe medica "angeli di corsia" che le hanno restituito la speranza in una situazione drammatica. Qui la lettera della neo mamma:
"Sono un'insegnante di 39 anni che, mentre cerca ancora di affrontare il trauma vissuto, non senza un'attenta riflessione, decide di condividere con i lettori la sua drammatica, insolita e al tempo stesso miracolosa esperienza di parto pretermine presso l'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo (TP).
Dopo una gravidanza fisiologica forte e vigorosa, che non lasciava minimamente sospettare il rischio di un parto forzato, mi sono ritrovata alla 31ª settimana di gestazione in corsa sulla A29, accompagnata da forti contrazioni uterine e tracce ematiche. In pochi minuti, la mia percezione dell'evento è cambiata: le tracce ematiche si sono trasformate in vere e proprie emorragie, facendo presupporre un grave distacco di placenta, poi rapidamente confermato. Giunta presso la sala visite del reparto di ginecologia dell'ospedale Abele Ajello, inaspettatamente il dottor Massimo Di Liberto, primario del reparto stesso, ha pronunciato le uniche parole che potessero rassicurarmi: "Signora, il battito è presente".
Da quel momento ho visto l'equipe di ginecologia e quella di pediatria mobilitarsi rapidamente e l'intero personale determinato a salvare la vita di entrambi. Tra i corridoi, la disperazione dei familiari era mitigata dallo sguardo dolce e dimesso, dalle rassicurazioni e dalle cure di medici, infermieri e operatori socio-sanitari (OSS). La corsa delle 12:30 verso ginecologia si è trasformata in un cesareo d'urgenza, effettuato dal dottor Di Liberto e dalla dottoressa Daniela Americo, tanto professionali quanto capaci nell'impresa quasi eroica di strappare due vite alla morte e riconsegnarle alla vita.
Il mio piccolo guerriero è nato in un minuto e venti grazie all'operosità e tempestività dei medici ed è stato presto affidato alle mani del dottor Mohammad El Ghaith, che con scrupolo e attenzione lo ha mantenuto in vita fino all'arrivo dei soccorsi dalla terapia intensiva di Trapani.
La mia è una testimonianza opposta rispetto a quelle che spesso raccontano di trascuratezza e malasanità ospedaliera in Sicilia. Al contrario, desidero gratificare e ringraziare la professionalità, la competenza, la dedizione e l'empatia dei tanti "angeli di corsia" che ci hanno salvato la vita".