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19/06/2025 06:00:00

Studi dentistici chiusi e pazienti a "bocca aperta". Chi è il trapanese dietro il crac Visodent

 C’è chi ha perso i denti. E chi continua a perdere soldi. C’è chi ha la bocca a metà, con una protesi provvisoria mai sostituita. E chi paga ancora, ogni mese, rate da mille euro per cure mai ricevute.

È la storia di Visodent, catena di cliniche dentistiche attive in Sicilia e finite al centro di una valanga di denunce per truffa, con indagini già avviate dalla Procura di Catania. Ma al centro dell’inchiesta c’è un uomo che a Trapani conoscono bene: si chiama Bartolo Conte, ha 54 anni, ed è nato proprio qui, prima di girare per il mondo e tornare in Sicilia.

Sette cliniche sbarrate, pazienti in trappola
Centinaia di pazienti lasciati senza cure odontoiatriche, cartelle cliniche inaccessibili, impianti non completati, telefoni staccati, ambulatori chiusi senza avviso.
Sette le sedi coinvolte in Sicilia, tra cui una proprio a Trapani. La chiusura è stata improvvisa, senza alcuna comunicazione ufficiale, e ha lasciato nel caos sia i pazienti che gli operatori sanitari.
Molti cittadini non hanno nulla in mano: nessun documento, nessuna cartella clinica. Solo le ricevute delle finanziarie.
Intanto, la Procura di Catania ha aperto un’indagine ipotizzando il reato di truffa.

Il danno economico: 5.000 euro a paziente
Secondo una stima dello sportello +Tutela di Trapani, ogni paziente avrebbe subito un danno medio di circa 5.000 euro, tra spese già versate e cure mai concluse.
“Le segnalazioni sono decine – afferma la Dott.ssa Perrone, referente trapanese di Consumerismo No Profit –. La maggior parte non sa come ottenere le cartelle cliniche o sospendere le rate”.

Il meccanismo di finanziamento era semplice: la clinica riceveva l'intero importo immediatamente da istituti come Compass (Mediobanca) e Sella Personal Credit (Banca Sella).
I pazienti restavano debitori verso la finanziaria, anche se il servizio non veniva più erogato.

 

Le voci dal territorio: Cao, Codici, Adiconsum e Consumerismo
Il caso ha fatto scattare l’allarme anche tra gli ordini professionali e le associazioni dei consumatori.
La Commissione Albo Odontoiatri di Trapani, presieduta dal dott. Vito Sanci, ha espresso “vicinanza ai pazienti”, sottolineando la necessità di affidarsi a professionisti qualificati: “La proprietà dei centri Visodent non era riconducibile a odontoiatri, ma a società di capitali, dove spesso prevalgono logiche di profitto a scapito della centralità della persona”.

L’associazione Codici Sicilia, con l’avv. Manfredi Zammataro e il dirigente regionale Vincenzo Maltese, ha presentato esposti alle procure di Catania, Palermo, Messina, Trapani e Ragusa: “Una condotta gravemente lesiva dei diritti fondamentali dei consumatori. È urgente sospendere le rate e ottenere giustizia”.

Anche il Codacons ha depositato atti nelle stesse procure, affiancando i cittadini che hanno deciso di denunciare. “È inaccettabile che cittadini già danneggiati debbano continuare a pagare per cure mai ricevute”.

L’associazione Adiconsum Palermo-Trapani, tramite il responsabile Antonio Rocco e l’avv. Nicolò Giardina, ha attivato un servizio legale gratuito per bloccare i finanziamenti: “Quando un servizio non viene erogato, il contratto di finanziamento deve ritenersi risolto”.

Infine, Consumerismo No Profit, con sede operativa proprio a Trapani, ha messo a disposizione un modulo gratuito di messa in mora (scaricabile dal sito www.consumerismo.it).
Il direttore generale Giovanni Riccobono annuncia: “Stiamo lavorando con il settore odontoiatrico per costruire una soluzione extragiudiziale che permetta la ripresa delle cure”.

 

Il sistema Conte: società a catena e nomi di copertura
Ma chi è davvero Bartolo Conte? Secondo gli atti, Visodent è solo l’ultimo anello di una catena che parte da lontano. Nel 2016, Conte fu arrestato in Spagna per frode fiscale e riciclaggio, insieme al gruppo dirigente della Vitaldent. All’epoca era vicepresidente, con residenza a Pozuelo de Alarcón, vicino Madrid.
Nelle intercettazioni, si vantava dei suoi contatti con Silvio Berlusconi e della capacità di bloccare servizi scomodi su Telecinco e i media italiani. Nel 2019, a Modica, appaiono i primi cartelloni pubblicitari di Visodent.
La rete cresce: sette cliniche, ognuna legata a una srl diversa. La holding è Dental Edera Srl, il cui unico socio è Marcialonga Srl, amministrata dallo stesso Conte.
A gestirle: Dental Italia Uno e Due (Catania), Palermo Due, Dental Merlino, Trapani Uno, Dental Messina. Ogni sede, una società. Ma tutto riconduce a lui.

I medici: “Siamo stati lasciati soli”
Tra le voci che chiedono chiarezza ci sono anche i professionisti sanitari.
Il dottor Francesco Avola, ex direttore sanitario a Palermo, racconta a Repubblica: “Dal 2018 al 2023 tutto bene. Poi, più nulla. Problemi con il personale, il laboratorio, non riuscivamo più a lavorare”. Il dottor Mauro Cammarata, che ha ricoperto lo stesso ruolo nei primi mesi del 2025, si è dimesso per mancati pagamenti: “Mi devono ancora due mensilità. Dopo le prime fatture non sono stato più retribuito”.

Su LinkedIn, come responsabile figura Giuseppina Conte, sorella di Bartolo. Un’altra conferma che la cabina di regia era familiare e accentrata.

Truffa, beffa e silenzi
Il caso Visodent si allarga ogni giorno. La Procura di Catania ha aperto un fascicolo, e altre procure siciliane si stanno già muovendo.
I pazienti chiedono risposte concrete, le associazioni preparano azioni legali collettive, gli ex dipendenti parlano di abbandono e truffa strutturata.