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Mafia. cinque arresti a Castellammare del Golfo. Le intercettazioni

Nel quadro delle attività investigative finalizzate alla ricerca di Matteo Messina Denaro ed al depotenziamento del sistema economico-imprenditoriale riconducibile a Cosa Nostra trapanese che vede a capo il latitante, stamane, alle prime luci dell’alba, militari della Compagnia di Alcamo e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani hanno dato esecuzione a 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti del capo famiglia mafiosa di Castellamare del Golfo e di altri quattro affiliati, tra cui alcuni imprenditori, per le ipotesi di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, danneggiamento aggravato, fittizia intestazione aggravata, frode nelle pubbliche forniture e furto. Tra gli arrestati c'è anche l'imprenditore "simbolo" dell'antiracket Vincenzo Artale, dell'associazione antiracket di Alcamo (era anche nel collegio dei probiviri dell'associazione) Nel 2006 Artale aveva denunciato alcuni esattori del pizzo. Ma in realtà era in affari con i boss, ed è finito in manette assieme a loro, con l’accusa di tentata estorsione, aggravata dal favoreggiamento a Cosa nostra.

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