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04/04/2011 13:06:45

Scrive Massimo, sulla tendopoli di Kinisia, e l'accoglienza agli immigrati

Noi trapanesi siamo un popolo accogliente ma stanco. Vogliamo la tendopoli pure a Pontida, diamine…. gli immigrati arrivano per una politica estera della UE inesistente! penso che forse sia più umano farli stare sulla nave traghetto, in attesa di migliore sistemazione...

Massimo

Gentile corrispondente,

giovedì pomeriggio, mentre le agenzie battevano la notizia che “migliaia di persone sono scese in strada a Kinisia per protestare contro la tendopoli per gli immigrati”, noi eravamo proprio in quella strada. A Kinisia.  E di persone ne vedevamo un centinaio. Anziani, per lo più. Molti ragazzini. Qualche madre agitata. E poi tantissimi giornalisti, molte telecamere, uno stuolo incredibile di politici di ogni schieramento, grado e opinione. Alcuni cartelli, sgrammaticati.
Ed eccoti servita la protesta.
E’ una delle tante contraddizioni che osservo in questi giorni frenetici di dichiarazioni, prese di posizioni e manifestazioni che hanno fatto seguito alle operazioni belliche in Libia e al ruolo centrale del nostro territorio.
Non vogliamo i rifugiati a Kinisia, dicono gli abitanti della frazione di Rilievo. E tutti i politici sono d’accordo con loro. Anche quelli che hanno preso questa decisione.
Non vogliamo i rifugiati a Kinisia. E ad un certo punto si inventano la storia della discarica. Ovvero: siccome nella zona c’è una enorme discarica abusiva di amianto e di inerti, la tendopoli rischia di essere tossica e pericolosa per gli ospiti e gli operatori.
Che filantropia pelosa. La discarica in quella zona c’è da tempo. Gli abitanti lo hanno sempre saputo. Le autorità, anche. Eppure pare che la salubrità della zona faccia notizia solo ora, mentre prima non interessava a nessuno sapere in che razza di posto si vivesse. Anzi, la discarica faceva pure comodo.
Non vogliamo i rifugiati a Kinisia. Lo ha detto pure in un imbarazzante intervento Vincenzino Culicchia, sindaco di Partanna per decenni e oggi assessore alla Provincia. Ha detto Culicchia: “Siccome io ho vissuto il post – terremoto nel Belice, posso dirvi che non è piacevole vivere in tenda. Anche perché la ricostruzione è lenta.”. Insomma, ha fatto un’analisi dei fatti tutta sua, come se parlasse a degli sfollati…
Io non voglio i rifugiati a Kinisia. Ma non per il posto. Perché, semplicemente, non ci sto capendo nulla. Cosa vuole fare il governo? Queste persone che arrivano come dobbiamo chiamarle? Rifugiati, richiedenti asilo, migranti. Quanto staranno? E cosa sono? Ospiti o prigionieri?
Il governo un piano non ce l’ha. I politici un’idea di quel che accade non ce l’hanno. Preferiscono allora creare l’emergenza – come è avvenuto a Lampedusa – e fare finta di meravigliarsi (come se la colpa fosse di altri) per risolverla. Ma è troppo grande quello che sta accadendo nel Nord Africa. Anche per i loro giochetti. Siamo solo all’inizio.

Grazie dell'attenzione e continui a seguirci.

Giacomo Di Girolamo