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11/07/2012 11:02:16

La Regione rimborserà gli armatori dei tre pescherecci di Mazara sequestrati per un mese in Libia

La circostanza è emersa nel corso di un incontro tra i 19 uomini che componevano gli equipaggi dei pescherecci e il presidente della Regione, Raffaele Lombardo a cui ha partecipato l’assessore per le Risorse agricole Francesco Aiello.
«Siamo stati vicini a queste persone e alle loro famiglie - ha spiegato Aiello - e stiamo studiando il modo per porre rimedio al danno economico subito».
Il "Maestrale", l’"Antonino Serrato" e il "Boccia II", infatti, sono stati costretti a lasciare in Libia le attrezzature. A ciò si aggiungono i mancati incassi di un mese.
«Il danno è di circa 250mila euro - ha affermato Vito Margiotta, armatore del Maestrale - Vogliamo essere messi in condizione di poter lavorare in tranquillità ». L’incontro di ieri, tenutosi a Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, è stato l’occasione per ricordare i drammatici giorni di prigionia a Bengasi e per tornare a chiedere maggiore sicurezza in mare. «Sono stati giorni terribili - ha raccontato Gaspare Castano, comandante del Maestrale -. Non ci aspettavamo un atteggiamento così ostile. Durante le fasi processuali e davanti alle autorità libiche eravamo rispettati, ma in carcere la situazione diventava terribile. Abbiamo vissuto attimi di grande paura». All’incontro ha partecipato Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto
della Pesca che ha chiesto «il pattugliamento delle acque internazionali, da 24 a 40 miglia». Tumbiolo ha annunciato che "nei prossimi giorni" ci sarà un incontro alla presidenza del Consiglio per discutere della situazione dei pescatori in acque internazionali. «Bisogna agire prima che ci scappi il morto. I pescatori hanno il diritto di andare in quelle acque. I libici pretendono di estendere la loro giurisdizione fino a 72 miglia, ma questa pretesa non è mai stata avallata da organismi internazionali".