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02/02/2015 06:45:00

Sicilia, la riforma mancata delle Province. Febbraio è il mese buono? Crocetta dice che...

 E' sempre più fitto il mistero su che fine abbia fatto la tanto sbandierata riforma delle province regionali voluta dal governatore Crocetta. Al momento, le vecchie province sono cancellate, i liberi consorzi esistono solo sulla carta e sono guidati da commissari che cambiano ogni tot di mesi. Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, è   categorico: «Metterò il disegno di legge per l'istituzione delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi di Comuni per il 18 febbraio, a prescindere dal lavoro che avrà compiuto la commissione Affari istituzionali». Ma il presidente della Regione, Rosario Crocetta,non è d'accordo. Infatti, in commissione sono stati depositati due ddl. Uno, a firma di Ardizzone, prevede il recepimento della «legge Delrio» che consentirebbe in Sicilia di dare vita a sei Liberi consorzi di Comuni ed a tre Città metropolitane, Palermo, Catania e Messina. I confini dei nuovi enti intermedi dovrebbero coincidere con quelli delle attuali Province. Il ddl di Crocetta, invece, prevede la possibilità di costituire almeno nove Liberi consorzi di Comuni, più le tre Città metropolitane. Della vicenda si occupa il neo assessore alle Autonomie locali e Funzione pubblica, Ettore Leotta, che iè  stato audito dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Antonello Cracolici. «La riforma delle Province deve essere portata avanti - ha detto Leotta - ma devo confrontarmi con il presidente Crocetta: il confronto con il governo è necessario. In ognuno dei disegni di legge all'esame del Parlamento ci sono aspetti positivi da valorizzare».
Durante la seduta della commissione, la linea emersa per portare avanti la riforma che deve istituire i Liberi consorzi di Comuni prevede la stesura di un canovaccio che faccia da sintesi rispetto ai ddl fino ad ora presentati (in particolare fra quello del governo voluto dal presidente Crocetta e quello sostenuto dal presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone).

In Commissione – secondo quanto riferito da alcuni parlamentari della prima commissione – l’assessore avrebbe parlato di un modello 6+3, ovvero sei Liberi consorzi di comuni più tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina). Un progetto diverso dalle proposte fatte finora dal governo Crocetta che, come minimo, prevedevano nove liberi consorzi e tre città metropolitane. D’altronde, l’assessore avrebbe chiesto ai deputati come si può pensare di risparmiare grazie al taglio delle Province se si sostituiscono in toto con strutture simili chiamate però in altri modi. Un taglio è necessario. Ma quando a Leotta viene chiesto di spiegare meglio qual è la sua idea per la riforma la risposta è da manuale: “Devo prima confrontarmi con il presidente Crocetta”