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06/06/2016 06:05:00

Scrive Piero D'Angelo, massone: "Lotto per la libertà di pensiero e la verità"

 Ho letto il vostro articolo sulla massoneria in provincia di Trapani dove indicavate anche il mio nome e cognome.
Per la precisione il mio nome è Piero e non Pietro, altresì avrei gradito magari ricevere una telefonata per avere l’opportunità di confrontarmi in modo libero e spontaneo sui miei principi e farvi un’idea di chi è Piero D’Angelo, e di come vive la sua vita privata, professionale e pubblica.
Chi mi conosce sa che ho sempre messo la mia faccia su quello che faccio e dico, non ho mai avuto “padroni” ad esclusione dei miei amati familiari, sono un cattolico non tanto praticante, e mi riconosco e cerco di portare avanti quei principi che sono l’essenza della libera muratoria, non ho mai utilizzato, a differenza di altri, la massoneria per raggiungere posti di prestigio ed all’interno di essa non ho mai avuto ruoli apicali, certamente per la mia ferma e dura presa di posizione sul senso dell’essere massone, appartengo al Grande Oriente d’Italia dal gennaio del 1992 e non ho mai nascosto a chi me lo chiedeva l’appartenenza al GOI. Non ho mai avuto incarichi pubblici quali collegi sindacali o componetne di organi di revisione di enti pubblici, ad eccezione di componente dell’Anci-Sicilia, senza indennità di carica e/o di rimborso spese e le partecipazioni alle assemblee sono state tutte a carico dello scrivente presentandomi alle stesse con mezzo proprio e dedicando parte del mio tempo professionale e familiare per un impegno pubblico. Sono stato eletto negli ultimi due consigli comunali in due liste civiche ed ho sempre manifestato pubblicamente la mia indipendenza e libertà di posizione. Svolgo da 34 anni la professione di Ragioniere Commercialista con senso di responsabilità e di rispetto dello Stato. Sono felicemente sposato con mia moglie Laura del 1984 e sono genitore di due splendide ragazze.
Premesso quanto sopra, mi piacerebbe incontrare il redattore dell’articolo per poter scambiare un modo libero e trasparente quattro chiacchiere, non nascondo che ci sono rimasto male vedere il mio nome accomunato ad argomenti di mafia o di mala vita organizzata. Potete chiedere registrazioni di miei interventi sia radiofonici (RCV) che di Consiglio contro tutto ciò che rappresenta il malaffare. Ho subito due pseudo furti presso la mia abitazione estiva nel giro di un mese l’uno dall’altro , dico pseudo in quanto nulla è stato trafugato, ho denunciato i fatti alla Stazione dei Carabinieri di Castelvetrano i quali hanno voluto sapere quale fossero le mie posizioni ed azioni politiche. Ho avuto l’intuito di denunciare pubblicamente le attività non proprio trasparenti degli amministratori giudiziari in tempi non sospetti e prima che scoppiasse il caso “Saguto”.
Ho sempre lottato per la libertà di pensiero e per la ricerca della verità, o sempre avuto rispetto per gli altri e pretendo che gli altri abbiano rispetto verso di me, ripeto che mi piacerebbe incontrarvi e sono disponibile a disquisire su qualsiasi argomento, perché voi ben sapete quanto è forte e violenta l’arma che avete in mano “la penna del giornalista” , pertanto è corretto che prima di mettere un nome alla gogna sappiate di chi state parlando.
Nell’attesa di un vostro riscontro, senza rancore e nel rispetto della vostra professione a volte difficile ed anche pericolosa, colgo l’occasione per porgervi i miei più distinti cordiali saluti.

Rag. Piero D'Angelo

Non c'è nulla di male ad essere massoni, così come non c'è nulla di male a pubblicare gli elenchi degli iscritti alle diverse logge e loggette presenti in provincia di Trapani. Sono proprio queli elenchi, mica noi, che accumunano nomi rispettabili come quello di D'Angelo a pregiudicati e, nel tempo, anche a condannati per mafia. Non c'è nulla di male nella massoneria, solo che in questo territorio la mafia spesso è andata a braccetto con logge più o meno "deviate". Contribuire a fare chiarezza, serenamente, ora, è nell'interesse di tutti, soprattutto dei veri massoni, immaginiamo. (la redazione)