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11/11/2016 10:12:00

Rilasciati i pescherecci mazaresi sequestrati dall'Egitto. Le reazioni e i commenti

 Rilasciati i due pescherecci di Mazara del Vallo sequestrati a 28 miglia dalle coste egiziane. Lo ha reso noto il presidente del distretto Pesca di Mazara assieme ai due armatori,con grande gioia dei familiari in contatto telefonico con gli equipaggi. Al Governo e alla Regione Sicilia, gli operatori del settore chiedono di avviare tutti gli strumenti di cooperazione internazionale "al fine di limitare gli enormi danni economici che la comunità mazarese paga da troppi anni". 

I pescherecci mazaresi Ghibli I e Giulia PG erano stati fermati nella tarda serata di mercoledì sera da uomini della Marina militare egiziana mentre erano intenti in una battuta di pesca a circa 28 miglia dalle coste egiziane. I due pescherecci andando via dal porto di Alessandria d’Egitto, dove erano stati condotti, non rientreranno a Mazara del Vallo, ma proseguiranno nel Mediterraneo le loro programmate battute di pesca. «Il Giulia PG - dichiara l'armarore Asaro - rientrerà entro la fine di novembre per effettuare il fermo biologico, mentre il Ghibli I rientrerà prima di Natale».


«La Città di Mazara del Vallo esprime soddisfazione e felicitazioni per il rilascio in tempi celeri dei due pescherecci mazaresi da parte delle Autorità egiziane», commenta il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi esprimendo la gioia della comunità mazarese per il rilascio dei natanti sequestrati. «Se da un lato siamo felici per il positivo epilogo della vicenda, grazie alla pronta risposta delle Istituzioni, rimangono comunque - ha aggiunto - le preoccupazioni per il fatto che i nostri natanti siano costretti a percorrere migliaia di miglia per raggiungere banchi di pesca lontani e pericolosi in quanto i nostri mari non sono più pescosi come un tempo. Non è più rinviabile l'attuazione di un serio e corretto riposo biologico che coinvolga - ha spiegato -anche i Paesi rivieraschi per favorire il ripopolamento ittico in modo tale che i nostri marittimi possano pescare nel Mar Mediterraneo una quantità di pesce pregiato tale da assicurare loro lavoro e sicurezza, evitando inutili giorni di navigazione per raggiungere zone di pesca lontane ed a rischio». «In questa fase chiediamo ancora una volta che le attività di pesca delle nostre imbarcazioni - ha concluso - avvengano in sicurezza con l'intensificazione dei controlli dell'Autorità marittima militare».
«Tutta la filiera istituzionale - sottolineano il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, e i due armatori Domenico Asaro e Luciano Giacalone - si è mobilitata: il Ministero degli Affari Esteri, la Regione Siciliana, il Comando Generale delle Capitanerie di Porto, e le Autorità politiche, diplomatiche e militari». «Questa è la prova - assicurano Tumbiolo, Asaro e Giacalone - che quando ci si muove in armonia, e con compattezza, anche le situazioni più critiche si risolvono in tempi brevi e nel migliore dei modi. Invochiamo la Regione Siciliana ed i competenti Ministeri ad avviare tutti gli strumenti di cooperazione internazionale al fine di limitare gli enormi danni economici, e non solo, che la Comunità peschereccia siciliana, ed in particolare mazarese, paga da troppi anni. Ricordiamo pure che i pescherecci mazaresi sono stati protagonisti, anche gli stessi pescherecci Giulia PG e Ghibli I, di innumerevoli salvataggi di disperati che tentavano di solcare il Mediterraneo».