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08/08/2023 07:01:00

Salemi. In vendita l’immobile concesso all’AIAS, ma l’opposizione e’contraria

 Il comune di Salemi, proprietario di molti immobili, di recente ha redatto un piano triennale (2023/2025) che prevede la vendita a terzi di alcuni di essi.

Il Piano di alienazione e’ stato ratificato dal Consiglio Comunale durante l’ultima riunione di fine luglio con i soli voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza.

A differenziare il voto dei due gruppi l’esistenza nell’elenco del fabbricato che si trova nella contrada Vignagrande, dove molti anni fa era allocata una scuola al servizio del quartiere di San Francesco di Paola e che dal 1998, e’ nella disponibilità dell’AIAS per svolgervi giornalmente prestazioni ambulatoriali, domiciliari e in regime di seminternato.

I Consiglieri Comunali Asaro, Brunetta, Grimaldi, Loiacono, Terranova, Vultaggio, temono che l’eventuale alienazione dell’immobile possa segnare l’inizio della fine dell’attività dell’Ente con la cessazione dei servizi sino ad oggi svolti e la conseguente perdita dei posti di lavoro.

Un percorso non sempre lineare, quello intercorso tra l’AIAS e il Comune. Sempre contrassegnati i suoi venticinque anni di attività da “incomprensioni”, spesso con toni accesi e anche strumentali.

Nel periodo dell’Amministrazione Sgarbi le cronache se ne occuparono per la non chiara vicenda legata alla gestione di un bene confiscato al trafficante di droga internazionale Salvatore Miceli. Scoppiò una ambigua polemica tra chi si dichiarava disponibile per l’affidamento del bene all’A.I.A.S  e chi invece era in favore della Fondazione di San Vito di Padre Fiorino. Alla fine, non se ne fece nulla. Come sempre, nei fatti di mafia.

Durante la gestione commissariale, Leopoldo Falco un bel mattino del marzo 2013 trovò davanti al suo Ufficio un gruppo di persone che protestavano. Erano i dipendenti dell’Aias che, insieme ai genitori dei ragazzi assistiti, fra lo stupore del prefetto completamente all’oscuro della vicenda e con una procedura quanto meno singolare, minacciavano di interrompere il servizio. Dipendenti e utenti uniti rivendicavano il pagamento da parte del Comune delle annualità 2011 e 2012. Si scopriva che Sgarbi, aveva assegnato 21.800 euro in favore dell’Associazione come «contributo». Contributo, avete letto bene, non “pagamento”. Soldi mai erogati, però. Dopo tre anni, il gestore dell’Aias si accorgeva di essere creditore e mandava in avanscoperta dipendenti e utenti in vece sua.

Nel 2021, infuriò una polemica a base di comunicati stampa tra il sindaco Domenico Venuti e il Presidente del CSR-AIAS che minacciava di interrompere il servizio. Sergio Lo Trovato, accusava il Comune di Salemi di inadempienza, anche in questa occasione si era accorto, dopo ben sei anni, che il comune, a suo dire, continuava a non erogare i fondi per il servizio trasporti dei cittadini con disabilità.

Precisando che erano circa 4.000 i prelevamenti e gli accompagnamenti degli assistiti con i 3 mezzi di trasporto di cui disponeva il Consorzio, impiegando 4 addetti. Il tutto, con una spesa di circa 120.000 euro all’anno. A fronte del quale il Comune di Salemi, “erogava un contributo annuo di soli 25 mila euro, cessato poi a partire dal 2015”.

L’ultimo capitolo del tormentato rapporto CSR-AIAS-Comune si sta scrivendo in questi giorni, a causa, come si e’ sopra accennato, di questo piano di alienazione di beni comunali.

La preoccupazione dei consiglieri di minoranza e’ molto alta. Sono convinti che servizi di tale importanza, per i risvolti sociali che gli stessi garantiscono a tutta la comunità, non possono essere messi in discussione.

In una nota hanno sottoscritto la loro “più totale opposizione e contrarietà a qualunque ipotesi che possa prevedere la chiusura della struttura, convinti come sono che tutelare la libertà delle persone disabili e garantire la salute degli stessi è un obbligo di tutti e niente potrebbe giustificare atteggiamenti che guardano a soluzione diverse, anche se economicamente più vantaggiose”.

Si chiedono i sei consiglieri quali sono stati i convincimenti e le strategie che hanno portato il Sindaco Venuti e la sua Amministrazione alla determinazione di mettere i locali in vendita e se ci siano state eventuali interlocuzioni tra lo stesso Sindaco e i dirigenti dell’AIAS, che ne supportino tale decisione.

E poi la stoccata finale: “Conoscendo le persone, non ci sorprenderemmo se alla base ci siano prese di posizione ed atteggiamenti di muro contro muro che non possono che produrre esclusivamente risultati negativi per la comunità. “

Un servizio a perdere, quindi, quello del CSR-AIAS? Assolutamente, no, e’ la loro risposta.

Franco Ciro Lo Re