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04/04/2024 06:00:00

Amministrative a Castelvetrano. Dissidenti, spaccature, ripensamenti e stranezze

 A Castelvetrano ci sono due candidati sindaci, ma regna ancora il caos su coalizioni ed apparentamenti, in questa campagna elettorale per le amministrative di giugno che ha tutti i numeri per diventare una delle peggiori di sempre. Chi starà con chi è ancora un mistero in questo continuo annusarsi, aspettare la mossa dell’altro, non annunciare subito le candidature per non bruciarsi, rimanere disponibili ad accogliere altri partiti e movimenti di qualsiasi colore perché “quello che importa è il bene della città”…

Al momento in cui scriviamo, oltre a quella dell’avvocato Giovanni Lentini (ne avevamo parlato qui), è stata ufficializzata anche la candidatura dell’avvocato Salvatore Ficili, sostenuta da “Sud chiama Nord”, il partito di Cateno De Luca (localmente rappresentato da Francesco Casablanca), e dalla lista civica “Castelvetrano Semplice”. Ovviamente, una coalizione aperta a future aggregazioni. Niente di definitivo.

 

Intanto, un comunicato stampa a firma del senatore Nino Papania e dell’onorevole Toni Scilla,  ha presentato un doppio ingresso nella coalizione di Lentini: l’MPA e Forza Italia. Che si aggiungono a “Castelvetrano Rinasce”, “Cittadini in Democrazia”, “Castelvetrano Civica” e “MPA e movimento Cambiamo volto al territorio”.

 

Ma Forza Italia ha un dissidente d’eccezione, Nicola Li Causi, che si è staccato dal partito e ha fatto una sua lista civica, “Forza Castelvetrano”. Eppure, non più di 4 mesi fa, lo stesso aveva annunciato il ritorno di Forza Italia a Castelvetrano, dopo 10 anni di assenza, quando il coordinatore provinciale Toni Scilla aveva dato la sua benedizione al gruppo degli amici di Nicola Li Causi, definito parte integrante del progetto di forza Italia a livello regionale.

E nello stesso tempo non vedeva di buon occhio la coalizione a sostegno dell’avvocato Lentini (che allora si chiamava Alleanza per Castelvetrano e al suo interno aveva ancora Obiettivo Città di Calogero Martire).

Si dovrebbero riunire persone che hanno titolo a farlo – aveva detto Scilla - Se si riuniscono soggetti che rappresentano liste civiche, il progetto non potrà che essere civico. Forza Italia non è interessata ad un progetto civico, ma politico, che si inquadra all’interno della coalizione di governo guidata a Palermo dal presidente Schifani e a Roma dalla Meloni”.

Acqua passata. Oggi Scilla ha un punto di vista differente. Praticamente opposto, essendo entrato a far parte proprio di quella coalizione a motore civico.

 

Anche Fratelli d’Italia ha i suoi dissidenti.

E non possono che colpire le posizioni durissime di due suoi attivisti, Francesco Bongiorno e Francesco Sammartano.

Il primo ha annunciato di aver lasciato l’impegno politico, amareggiato per il “disastro senza precedenti” che sta succedendo a Castelvetrano. “I miei valori mi impongono di non abbassarmi a tutto questo sciacallaggio – ha scritto Bongiorno su Facebook - Castelvetrano è vittima di pochezza e mediocrità, dove le decisioni che riguardano questo territorio sono prese al di là delle mura cittadine. Siamo totalmente in balia di venti di tempesta. Scusatemi, ma questa politichetta non è cosa mia”.

Secondo Sammartano invece il centrodestra si sarebbe suicidato “tra discussioni infinite, ipotesi di coalizione, veti incrociati, divisioni anche nello stesso partito, ripicche, questioni sul simbolo e trattative più o meno carbonare gestite da ‘caporali’ che hanno promosso se stessi generali”.

 

Dopo che Giuseppe Bica è subentrato al posto di Nicola Catania, che ha perso il ricorso al Tar e il ruolo di deputato regionale di FdI, chi comanda nel partito? Perché Maurizio Miceli, che ne è il coordinatore provinciale non ha ancora comunicato con chiarezza dove si colloca FdI nelle amministrative di Castelvetrano?

Perché nessuno dice con altrettanta chiarezza il motivo di questa clamorosa spaccatura tra Forza Italia e il gruppo degli amici di Nicola Li Causi? C’era alla base una diversità di vedute valoriali? O molto più concretamente non sono d’accordo su quale candidato sindaco appoggiare?

 

Tutto è osceno in questa campagna elettorale, nel senso di “fuori dalla scena”. Potrebbero dunque esserci candidati sindaci che non sono ancora emersi alla luce del sole, però gli addetti ai lavori li conoscono bene e sanno che prima o poi spunteranno proprio quando nessuno se l’aspetta.

 

E’ difficile però raccontare di una DC che prima era con Lentini e poi ha detto no, non partecipiamo. E al suo posto, con le stesse persone, c’è una lista civica, “Cittadini in Democrazia”.

Di una Forza Italia che prima dice no a Lentini, perché troppe liste civiche nell’alleanza. Poi dice sì, ma si spacca, col maggiore rappresentante locale che va via e fa una lista civica “Forza Castelvetrano”. Di una Fratelli d’Italia che potrebbe spaccarsi da un momento all’altro, magari dando luogo ad un’altra lista civica. “Fratelli di Castelvetrano” potrebbe essere un’idea, se non fosse che richiamerebbe troppo la massoneria.

 

E il Partito Democratico? Voleva allearsi col Movimento 5 Stelle e col partito di Cateno De Luca, ma non si è trovato l’accordo, perché i 5 Stelle avrebbero dovuto rinnegare l’attuale sindaco Enzo Alfano, se no niente coalizione. E adesso sono rimasti con “Officina Amministrativa”, un insieme di soggetti politici di sinistra, lontani dall’essere delle potenti macchine elettorali.

 

Poi c’è Calogero Martire. In tanti si aspettano una sua candidatura. Ma sarà difficile che ce la faccia da solo.

C’è da chiedersi infine se gli ex elettori di Giovanni Lo Sciuto, attualmente principale coinvolto nel processo Artemisia, siano ancora “in sintonia” e abbiano deciso a chi dare il proprio sostegno.

 

Ma ad oggi il dietro le quinte è l’unico protagonista. Ci sarebbero ancora tanti altri nomi, non ufficiali, almeno per il momento. Sarebbe bello però che dopo aver trovato un loro posto, ognuno spiegasse agli elettori come ci si è arrivati, i motivi dei ritiri, del ripiego nelle liste civiche, delle spaccature… dei padrini politici veri e di quelli finti.

O forse no, sarebbe altro caos.

 

Egidio Morici