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05/05/2024 10:00:00

Le elezioni europee e l'assenza del pensiero

 Assenza del pensiero per l'Elezioni europee. Ad appena più di un mese per il rinnovo del parlamento di Strasburgo sono diventate ufficiali le liste elettorali.

Il dibattito italiano è rivolto su tutti i segretari di partito che si sono candidati pur sapendo che non lasceranno il Belpaese, facendo diventare come sempre un referendum sul gradimento di queste personalità e dei partiti che dirigono. La conferma è data dalle ultime tre tornate elettorali che sancirono il successo, nel 2009 ribadì leadership di Silvio Berlusconi, qualora ce ne fosse la necessita, con il Popolo della Libertà è il 35,26 -29 seggi-, quindi senza l'apporto dell'allora Lega Nord. Poi fu la volta del figlio-politico- segreto del Caimano Matteo Renzi a quei tempi nel Pd con il 40,81% -31 segggi-. Cinque anni orsono l'exploit di Matteo Salvini con la Lega non più nord, ma Salvini Premier LSP con il 34,26% -28 seggi-. Stando ai sondaggi questo dovrebbe essere il turno della titolare di Palazzo Chigi.

Se si escludono i segretari del fu governo gialloverde e di Allenza Verdi Sinistra tutti gli altri, ossia la Meloni detta Giorgia, la Schlein detta Elly-pop, Calenda detto il Marchese del Grillo, passando da Tajani e finendo a Renzi, l'unico ad aver dichiarato che qualora venisse eletto lascerà palazzo Madama per recarsi in Lorena, ma l'ex presidente del Consiglio detto Pinocchio, perché nel 2016 affermò che se avesse perso il referendum sulla riforma costituzionale da lui redatta avrebbe lasciato la politica, la storia la conosciamo. Eppure i dossier d'affrontare sono molteplici a partire dal dotarsi l'UE di un proprio esercito in relazione alla nuova geopolitica mondiale e per emanciparsi dagli USA per la propria difesa. In agricoltura per il Green Deal e la Politica Agricola Comune-PAC- alla quale è destinata il 40% del bilancio comunitario. Sul nuovo patto di stabilità post pandemico, da moltissimi ritenuto troppo rigido, che frena gli investimenti. La Bolkestein che non riguarda esclusivamente le concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari. Sull'immigrazione la revisione del regolamento di Dublino. La modifica della procedura di voto unanime per cambiare i trattati europei o quella qualificata proprio come quello della capitale d'Irlanda.Senza dimenticare i diritti umani e il dumping sociale.


Ma tutto ciò risulta assente nell'agenda politica nazionale, reputano più importante parlare di soprannomi, di comparazioni fotografiche e di presentazione di libri.


Vittorio Alfieri