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17/04/2024 06:00:00

Forza Italia a Marsala non se la sta passando bene

Acceso consiglio comunale ieri a Marsala, la bagarre è servita da Forza Italia, che è spaccata in due dentro e fuori l’Aula.


La prima a porre un problema di natura politica è Rosanna Genna che chiede all’assessore Salvatore Agate se è assessore in quota a qualche partito o se rappresenta solo il sindaco.


L’assessore Agate ha mostrato la tessera di Forza Italia, ha detto di essere riferimento dell’onorevole Stefano Pellegrino, non è mancata la risposta di Elia Martinico, attuale capogruppo. Formalmente nel gruppo sono due: Enzo Sturiano e Elia Martinico, ancora in consiglio non è formato il gruppo con gli altri consiglieri, c’è solo una adesione attraverso foto, c’è qualche tessera ma nessun gruppo.


La Martinico ha ribadito che c’è un coordinatore provinciale che è Toni Scilla, lo scontro è servito. Si è trattato di uno scontro di partito consumato dentro l’Aula istituzionale, ad uscirne a brandelli non è nè Sturiano, nè la Martinico ma tutta Forza Italia. Sturiano ha ribadito alla Martinico: “Che lei abbia un leader nella persona dell’onorevole Toni Scilla, ei fù, mi può stare bene. Le ricordo che c’è ancora un coordinatore cittadino(Tommaso Putaggio) che ha ancora un ruolo e una funzione. Le piaccia o non le piaccia è il suo coordinatore, c’è un gruppo costituito, quindi tutto non ruota attorno al coordinatore provinciale, che non è stato democraticamente eletto ma si è auto proclamato”.

 

 

 

Lo strappo è tutto interno al partito, ci sono due fazioni e due aree. Una dovrebbe fare capo a Enzo Sturiano e l’altra a Stefano Pellegrino, in questo marasma quello che manca è la politica. Questioni che dovrebbero essere affrontate sul tavolo regionale e, invece, sono affrontate in consiglio comunale, quello che accade smembra gli azzurri. Tutta la paventata unità che si professa non c’è.
Ma il vero punto lo tocca Pino Ferrantelli: “L’Amministrazione è ancora monca”, effettivamente mancano ad oggi ancora tre assessori, Giacomo Tumbarello ha preso il posto di vice sindaco ma ci sono tre nomine da fare e si tentenna nel farlo, da una parte i partiti che non riescono a fare sintesi.

La mancanza ripetuta poi in Aula dell’assessore Ivan Gerardi scopre un altro fianco, non dà risposte ai consiglieri ma soprattutto non dà risposte alla città.

Sempre Ferrantelli sulla diatriba interna agli azzurri dice: “Lei è di FI e nessuno lo disconosce ma lo è fuori da questo consesso civico, perchè qui dentro è il presidente del consiglio e rappresenta tutti, garante di tutti. Per cui non è accettabile che questi discorsi avvengano qui dentro”.
Intervento secco anche di Flavio Coppola: “A me di FI interessa poco ma deve sapere che i partiti si fondano su idee, principi e valori, oramai tutti i partiti hanno quasi perso la loro credibilità. Lo stesso vale pure per Forza Italia, uno aderisce ad un partito per un credo, sono legittime le aspirazioni e le opportunità se basate su valori altrimenti è solo opportunismo. L’intervento dei colleghi Genna e Ferrantelli ha una logica: all’interno dell’Aula noi dobbiamo aver chiarezza, invece non si sa come sono composti i gruppi”.


Poi aggiunge: “Siamo in una fase di incertezza, si cerca una collocazione ma c’è un dato di fatto: c’è un sindaco che ha l’obbligo di dare un governo alla città”. Il consigliere Coppola fa la disamina dell’ultimo voto regionale: “Ricordo che l’onorevole Pellegrino è stato eletto solo per 170 voti in più, immaginate se non fosse stato eletto oggi cosa ci sarebbe stata “Forza la Speranza”, altro che Forza Italia. Oggi però non possiamo più babbiare, il sindaco deve fare il governo della città o si dimette”.


Fatto assai increscioso avvenuto è l’abbandono dell’Aula dell’assessore Ivan Gerardi mentre il consigliere Pino Ferrantelli stava facendo una comunicazione a lui diretta: “E’ stata consumata una cortesia nei confronti di tutto il consiglio comunale da parte dell’assessore Gerardi, che non può esimersi dall’interrogazione. Chiedo le dimissioni dell’assessore, in questo momento chiediamo un intervento nell’interesse della città e lui sfotte l’intera Aula. Sono basito, non sono scherzi. Sono vergogne”.