Nessuno infatti conosceva il luogo dove i due vivevano.
Da un mese ormai il padre della giovane aveva perso le tracce della figlia e del nipotino (la ragazza, infatti, ha un figlio di sei mesi).
Il 3 Ottobre, la ragazza è riuscita a rubare il telefonino al convivente per rintracciare il padre: “Sono a Erice, avvisa la polizia, mi picchia, mi tiene sequestrata” è stato il suo messaggio.
Gli agenti, avvertiti dal padre, hanno fatto irruzione sul luogo, trovando la giovane con il figlio stretto alle braccia.
Angelo Massimiliano, classe 1978, ha iniziato a inveire contro i poliziotti. Ad aiutarlo, la nipote, di 17 anni. La ragazzina ha iniziato ad aggredire i poliziotti con sputi, pugni, calci, spintoni.
Nel frattempo la donna insieme al figlio sono stati tratti in salvo per trovare un luogo sicuro. La vittima degli abusi e del sequestro ha iniziato così la sua confessione, tutto quello che per quel mese aveva dovuto sopportare. Massimiliano, oltre a picchiarla l’aveva “sequestrata” in casa inibendole perfino l’uso del telefono e di poter portare di conseguenza fuori il bambino anche per una breve passeggiata.
E, come se ciò non bastasse, l’aveva indotta alla prostituzione e costretta – malgrado il suo categorico rifiuto - ad avere rapporti sessuali con lui picchiandola regolarmente al suo rifiuto.
Angelo Massimiliano è stato tratto in arresto, adesso è accusato di sequestro di persona, violenza sessuale; induzione alla prostituzione; maltrattamenti in famiglia; percosse; minacce; violenza privata e resistenza a P. U.
Il ragazzo, tra l’altro, annovererebbe svariati precedenti di polizia per varie tipologie di reato commessi in danno alla persona, al patrimonio e a beni dello Stato.
Anche la nipote, 18 anni appena, è stata arrestata per i reati di resistenza e lesioni a P.U.
La polizia fa sapere che “L’intera operazione di polizia è stata disimpegnata in tempi rapidissimi ed ha permesso di trarre in salvo una giovane donna ch
e altrimenti sarebbe stata condannata sicuramente alla prostituzione ed a continui maltrattamenti da parte del suo convivente”
L'Operazione è stata condotta di concerto con il Sost. Procuratore della Repubblica di turno presso il Tribunale di Trapani che ha continuamente seguito tutte le fasi dell’intera vicenda”